18 luglio 2022, ore 18:39
La Lega nel frattempo non ci sta e attacca: "Basta giochi di Palazzo di 5S e Pd”. Silvio Berlusconi, il leader di Fi, è arrivato a Roma per seguire gli sviluppi, e cresce il pressing del centrodestra per il voto. In prima linea c'è Giorgia Meloni, Fdi
Le comunicazioni del presidente del Consiglio, Mario Draghi, e il successivo dibattito sulla fiducia con il voto partiranno da Palazzo Madama. Così hanno deciso i presidenti del Senato Elisabetta Alberti Casellati e della Camera Roberto Fico, relativamente alle sedute di mercoledì.
Lo scontro
Tutto è nato dalla richiesta dei presidenti dei gruppi di centrosinistra e M5S di far partire mercoledì le comunicazioni del premier prima alla Camera con voto di fiducia e poi in Senato. Una eventualità che ha acceso il dibattito e i toni pure in assemblea 5S. I parlamentari grillini hanno criticato e chiesto spiegazioni al capogruppo di Montecitorio Davide Crippa sul motivo per cui è stato richiesto, insieme al Pd, di invertire l'ordine tradizionale. ‘Perché sono state appoggiate le richieste di Iv e Pd e il primo 'non voto' M5S sul dl Aiuti si è verificato alla Camera, per questo sembrava più logico e corretto chiedere con i Dem le comunicazioni di Draghi prima alla Camera e poi al Senato’, la spiegazione di Crippa. Mentre Giuseppe Conte ha ammesso che non era stato informato. Una situazione dunque sempre tesa che potrebbe preludere ad una nuova scissione.
Lega
La Lega nel frattempo non ci sta e attacca: "Basta giochi di Palazzo di 5S e Pd. Silvio Berlusconi, il leader di Fi, è arrivato a Roma per seguire direttamente gli sviluppi, e cresce il pressing del centrodestra per il voto. In prima linea c'è Giorgia Meloni, Fdi: "La sinistra è disposta a tutto pur di scongiurare il ritorno alle urne. Possono fuggire ma arriverà presto il giorno in cui dovranno fare i conti col giudizio degli italiani", scrive su Facebook. Matteo Salvini ieri dalla festa della Lega di Osio Sotto dal palco ha ribadito: "Al governo con i fannulloni non ci stiamo più per rispetto vostro, nostro e del presidente Draghi".
Draghi
Il premier nel frattempo attende ancora segnali e oggi è stato ad Algeri, un viaggio confermato nonostante la crisi. L'obiettivo: sostituire l'import dalla Russia e diventare una piattaforma per rifornire i partner. Insieme ad altri 6 ministri ha firmato 15 intese fra Italia e Algeria, su rinnovabili, grandi opere, lotta alla corruzione e forniture di gas.