Mal di schiena nel 2050 sarà malattia invalidante prima di Alzheimer

Mal di schiena nel 2050 sarà malattia invalidante prima di Alzheimer

Mal di schiena nel 2050 sarà malattia invalidante prima di Alzheimer   Photo Credit: agenziafotogramma.it


05 settembre 2024, ore 12:00

A stabilirlo è uno studio pubblicato su Lancet. Oggi costringe a stare a casa 1 italiano su 3 ogni anno

Nel 2050 il mal di schiena in Italia supererà l'Alzheimer come patologia invalidante. A stabilirlo è uno studio pubblicato a maggio scorso sulla rivista scientifica inglese Lancet 'Burden of disease scenarios for 204 countries and territories 2022-2050'.

Mal di schiena: i dati

Oggi il mal di schiena è uno dei disturbi più trascurati, sebbene costringa a stare a casa 1 italiano su 3 ogni anno. A pesare è anche l'impatto sociale e personale per chi ne soffre. Non a caso la Federazione Nazionale ordini Fisioterapisti (Fnofi), in vista della Giornata Mondiale della Fisioterapia che si celebra l'8 settembre, ha lanciato la campagna di comunicazione sul mal di schiena dal titolo 'Il movimento che non si ferma', presentata ufficialmente oggi nella conferenza stampa che si è svolta a Roma, presso la sua sede in viale dell’Università 11. I dati sono chiari: il mal di schiena è tra le prime otto cause di disabilità e infermità e nel 2050 passerà dall'ottavo al settimo posto, arrivando a precedere addirittura una patologia invalidante come l'Alzheimer. Una prospettiva che non può non allarmare. Dunque, il mal di schiena è destinato a diventare una delle cause invalidanti più importanti e diffuse tra la popolazione mondiale. Secondo l'Istat sono 8,6 milioni le persone che in Italia hanno difficoltà motorie, di cui 3,4 milioni con difficoltà gravi, e 5,5 milioni le persone che ricorrono al fisioterapista. In maggioranza (circa il 57%) sono le donne a ricorrere ai trattamenti fisioterapici.

L'allarme a livello mondiale

Già alla fine del 2022 l'Organizzazione Mondiale della Sanità aveva segnalato come il 40% della popolazione europea e il 47% della popolazione italiana avesse necessità di ricevere un intervento riabilitativo, di cui la grande maggioranza di tipo fisioterapico (circa 27 milioni di connazionali). Nonostante i dati in crescita, almeno 4,5 milioni di italiani rinunciano a curarsi. Oltre a questi vanno considerati anche coloro che necessitano di interventi fisioterapici e riabilitativi ma che vi rinunciano per varie ragioni.

L'impegno della Federazione Nazionale ordini Fisioterapisti

"Come Federazione ci impegniamo ad intervenire su un quadro, appunto il mal di schiena, che per sua natura ha generalmente un esito favorevole, a migliorare l'accessibilità delle cure per i cittadini, a far sì che il fattore economico non sia una barriera per affrontarlo nel migliore dei modi, rendendo in questo modo il sistema salute più sostenibile, favorendo anche l'apporto di valore che i liberi professionisti fisioterapisti possono dare al Ssn", ha assicurato il presidente della Fnofi Piero Ferrante.

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