Maltempo al nord, la città di Venezia finisce sott'acqua, il Mose non è stato attivato in tempo, marea oltre i 140 cm

Maltempo al nord, la città di Venezia finisce sott'acqua, il Mose non è stato attivato in tempo, marea oltre i 140 cm

Maltempo al nord, la città di Venezia finisce sott'acqua, il Mose non è stato attivato in tempo, marea oltre i 140 cm


Le previsioni inizialmente al ribasso, poi corrette al rialzo quando ormai le dighe mobili non potevano essere più sollevate, hanno messo in ginocchio la città lagunare

Piazza San Marco allagata, le sponde dei canali scomparse, una città quasi deserta con già tanti negozi chiusi, i commercianti dei pochi negozi aperti sono in gran parte arrabbiati. Per molti, considerando che le previsioni di questi giorni davano forte maltempo, si doveva prevedere che la marea avrebbe potuto cambiare. Allagata invece la Basilica e i preziosi mosaici, penalizzati dal fatto che San Marco si trova nel punto più basso della città. e la situazione è in peggioramento. È previsto infatti un picco che nel tardo pomeriggio dovrebbe raggiungere i 140 centimetri. Ed il Mose è rimasto chiuso. La domanda che si fanno tutti, veneziani e non, è una sola: perché non è stato azionato? Lo ha spiegato Cinzia Zancone, a capo del Provveditorato alle opere pubbliche del Nordest: "Siamo in una fase sperimentale, nella quale si alza quando c'è una previsione di 130 centimetri: l'allerta viene data 48 ore prima, per permettere non solo di emettere le ordinanze per la navigazione ma anche per convocare le squadre operative. L'operazione nasce con molto anticipo e va preparata. Fino a questa mattina le previsioni non arrivavano a 130, e quando sono cambiate si era fuori tempo massimo. Si prevede che possano esserci margini di errore, ma non così ravvicinato. Mi auguro due cose: la prima è che il vento, cioè l'elemento più imponderabile e fantasioso del mondo meteorologico, spinga le acque fuori della laguna e faccia quello che oggi noi non siamo stati in grado di fare. La seconda è che si riesca a fare tesoro anche di questa esperienza per aggiornare le  procedure in modo da adattarle anche a situazioni come questa, di improvviso peggioramento".


Il Mose, opera faraonica tanto discussa

Il progetto Mose, Modulo Sperimentale Elettromeccanico, è stato scelto al termine di un lungo iter progettuale e decisionale durante il quale il sistema di paratoie alle bocche di porto è stato confrontato con numerose soluzioni alternative. È risultato l’unica opera in grado di rispondere ai precisi vincoli e requisiti richiesti: assicurare la completa difesa del territorio dagli allagamenti, non modificare gli scambi idrici alle bocche di porto, non avere pile intermedie fisse nei canali alle bocche di porto, non interferire con il paesaggio, non interferire con le attività economiche che si svolgono attraverso le stesse bocche. Il Mose consiste in 4 barriere costituite da 78 paratoie mobili tra loro indipendenti in grado di separare temporaneamente la laguna dal mare e di difendere Venezia sia dagli eventi di marea eccezionali e distruttivi, sia da quelli più frequenti. Le barriere sono collocate alle bocche di porto di Lido, Malamocco e Chioggia. Il Mose può proteggere Venezia e la laguna da maree alte fino a 3 metri e da un innalzamento del livello del mare fino a 60 centimetri nei prossimi 100 anni. Il costo del “Sistema Mose” ammonta a 5.493 milioni di euro, “prezzo chiuso” al 2005. Il 4 giugno 2014, nell'ambito di un'inchiesta anticorruzione da parte della magistratura italiana, sono scattati 35 arresti e 100 indagati eccellenti tra politici di primo piano e funzionari pubblici, per reati contestati quali creazione di fondi neri, tangenti e false fatturazioni. A seguito delle vicende giudiziarie verificatesi tra il 2013 e il 2014, che hanno visto coinvolti parte degli organi dirigenziali del Consorzio Venezia Nuova e delle sue imprese, lo Stato è intervenuto al fine di assicurare il proseguimento dei lavori e la conclusione dell'opera. Il Mose è stato testato per la prima volta in condizioni marine di effettiva operatività il 3 ottobre 2020, dando risultati positivi. Fino al termine dei lavori l'attivazione è stata pianificata per maree previste superiori a 130 cm e la consegna dell'opera finita, testata e collaudata, è programmata per il 31 dicembre 2021.


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