Manifestazioni pro Palestina, continuano le tensioni degli studenti nelle università
17 aprile 2024, ore 12:13 , agg. alle 13:00
Cortei e proteste continuano dopo gli scontri di ieri a Roma. Alcuni manifestanti si sono riuniti a Piazzale Clodio, nella Capitale, per solidarietà ai due ragazzi arrestati ieri durante gli scontri alla Sapienza. Intanto alcuni studenti hanno occupato un'aula dell'Università di Padova per discutere una mozione per il boicottaggio accademico di Israele
IL SIT IN A PIAZZALE CLODIO
Dopo gli scontri avvenuti alla Sapienza di Roma nella giornata di ieri, in mattinata si è svolto un sit-in davanti al tribunale di Roma, in Piazzale Clodio, con la partecipazione di alcune decine di studenti per solidarietà ai due giovani arrestati durante le proteste. Il 29enne e la 27enne, fermati ieri con l'accusa di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni, affronteranno un'udienza per direttissima. Gli studenti presenti hanno definito gli arresti una "iniziativa gravissima", ribadendo la loro richiesta di interrompere gli accordi tra Italia e Israele. Un portavoce di uno dei collettivi ha dichiarato: "Riteniamo questi arresti inaccettabili e siamo qui per mostrare solidarietà ai nostri amici. Gli scontri di ieri sono stati violenti e immotivati, noi protestavamo pacificamente". Ieri, un gruppo di circa 300 manifestanti ha cercato di irrompere nel Rettorato dell'Università La Sapienza durante una riunione del Senato Accademico, ma è stato bloccato dalla polizia. Successivamente, i manifestanti hanno tentato di entrare nel commissariato, durante il quale un dirigente è rimasto ferito, ma sono stati fermati una 27enne e un 29enne con l'accusa di lesioni. Piena condanna da parte della Premier Meloni, che ha affermato che quanto accaduto alla Sapienza non è manifestare "ma delinquere". La Presidente del Consiglio e il Ministro dell'Interno Piantedosi hanno espresso piena solidarietà alle forze dell'ordine.
LA PROTESTA A PADOVA
Gli studenti di alcuni collettivi dell'Università di Padova hanno occupato un'aula a Palazzo Bo, chiedendo un incontro pubblico alla rettrice dell'ateneo per discutere il boicottaggio delle università e delle aziende legate ad Israele. La protesta è nata dopo che alla riunione del Senato Accademico, la polizia ha impedito ai manifestanti di partecipare alla discussione della mozione presentata. I manifestanti, poi, hanno interrotto parte delle attività didattiche per ottenere risposte dalla rettrice riguardo alla militarizzazione dell'ingresso dell'università e al rifiuto di discutere la mozione dell'assemblea studentesca. Tra le richieste dei gruppi alla rettrice c'è anche l'interruzione dell'accordo con Eni, la cui proroga è prevista per il 27 maggio. Gli studenti, inoltre, hanno convocato per domani pomeriggio alle 17:30 un'assemblea pubblica, affermando che non lasceranno l'aula finché la rettrice non li incontrerà.