Mano durissima del Vaticano contro i dipendenti no vax, le sanzioni vanno dal demansionamento fino al licenziamento
18 febbraio 2021, ore 12:18 , agg. alle 13:03
Lo prevede un decreto del cardinal Bertello, presidente della Pontificia Commissione della Città del Vaticano
Nella polemica globale sull’obbligatorietà dei vaccini un piccolo Stato è entrato oggi a gamba tesa. Il Vaticano ha deciso di usare la mano dura contro i dipendenti che sceglieranno di non vaccinarsi contro il Covid. La vaccinazione, in effetti, è volontaria ma un decreto del Presidente della Pontificia Commissione dello Stato della Città del Vaticano, cardinale, Giuseppe Bertello, prevede per i dipendenti che non faranno il vaccino (che il Vaticano ha messo a disposizione) fino al demansionamento per chi non può farlo per ragioni di salute, con il mantenimento dello stipendio. Ma non è tutto.
Le sanzioni
Per chi si rifiuta "senza comprovate ragioni di salute" ci sono "conseguenze di diverso grado che possono giungere fino alla interruzione del rapporto di lavoro". Si tratta di misure importanti. Il decreto è stato pubblicato oggi su Vaticanstate. La normativa del cardinale Bertello sottolinea in premessa che "si ritiene il sottoporsi alla vaccinazione la presa di una decisione responsabile atteso che il rifiuto del vaccino può costituire anche un rischio per gli altri e che tale rifiuto potrebbe aumentare seriamente i rischi per la salute pubblica. La Città del Vaticano, lo ricordiamo, è il più piccolo Stato sovrano del mondo sia per popolazione (453 abitanti) che per estensione territoriale (0,44 km²).
Una vecchia legge
Le sanzioni previste all'articolo 6 rinviano ad una legge vaticana del 2011 che già prevedeva per i dipendenti vaticani che non si sottopongono "agli accertamenti sanitari d'ufficio" "responsabilità e conseguenze" "fino alla interruzione del rapporto di lavoro". Sempre la norma del 2011, alla quale rinvia il decreto di questi giorni, stabilisce che "per i candidati all'assunzione, ciò equivale alla rinuncia alla costituzione del rapporto di lavoro". Il provvedimento dello Stato Città del Vaticano ha un ambito di applicazione ampio, generico, parla di "epidemia o malattia pandemica", come è appunto il Covid, ma riferendosi anche a possibili altre situazioni. Nelle norme si indicano, nel caso di pandemie, il divieto di assembramenti, la necessità del distanziamento fisico, l'adozione di dispositivi di protezione personale, le norme igieniche, i protocolli terapeutici e i "protocolli di vaccinazione".
Le multe
In allegato c'è anche un tabellario con le sanzioni che vanno dai 25 euro se non si indossa la mascherina fino a 1.500 euro in caso di violazione della quarantena. E' la Gendarmeria l'organo di sicurezza chiamato a vigilare sulla corretta osservanza delle disposizioni. Naturalmente la ratio di queste misure molto rigide è quella di evitare che il covid entri all’interno della mura leonine. E’ vero che sono pochissimi gli abitanti della città del Vaticano che risiedono nel territorio dello Stato Pontificio, ma la stragrande maggioranza dei lavoratori che entrano ed escono ogni giorno dai cancelli sono italiani e vivono a Roma.