Manovra economica, arriva il duro monito di Cgil, Cisl e Uil: “L’esecutivo deve aprire il confronto”

Manovra economica, arriva il duro monito di Cgil, Cisl e Uil: “L’esecutivo deve aprire il confronto”

Manovra economica, arriva il duro monito di Cgil, Cisl e Uil: “L’esecutivo deve aprire il confronto”   Photo Credit: Agenzia Fotogramma


10 settembre 2024, ore 18:00

I sindacati: "Le nostre richieste, le piattaforme che chiedevano interventi sui salari, la detassazione degli aumenti contrattuali, sulle pensioni, sulla sanità e sul fisco sono rimaste sul tavolo. Aspettiamo che inizi il cantiere, siamo pronti a lavorare"

Da Cagliari, dove partecipano al Labour 7 Summit, i segretari generali di Cgil, Maurizio Landini, Cisl, Luigi Sbarra, e Uil, Pierpaolo Bombardieri, incalzano il governo, in vista della prossima manovra finanziaria. "Ci aspettiamo che il governo convochi le parti sociali e le organizzazioni sindacali", dice Sbarra.

Il tavolo

"In queste settimane stiamo sollecitando l'attivazione di un tavolo di dialogo, di confronto, su due grandi temi: i contenuti del piano strutturale di bilancio che il governo deve presentare entro fine mese alla Commissione europea per capire qualità degli investimenti, riforme, necessità di sostenere crescita, sviluppo e occupazione. E poi la preparazione della prossima legge di stabilità Secondo noi, deve corrispondere a due grandi priorità: primo, un forte sostegno alla crescita economica e allo sviluppo; bisogno rilanciare investimenti pubblici e privati, nella politica industriale, nel sistema delle infrastrutture, nel terziario allargato, sbloccando le assunzioni nella pubblica amministrazione. In una parola, per far crescere il Paese, alzare la produttività, fare innovazione". "C'è un secondo blocco che riguarda la proroga di tutte le misure in scadenza al 31 dicembre di quest'anno per sostenere i redditi delle famiglie, dei lavoratori e dei pensionati", prosegue il leader della Cisl. "Penso alla necessità di prorogare, e nella prospettiva, rendere strutturale, il taglio del cuneo contributivo, l'accorpamento delle prime due aliquote Irpef per sostenere i redditi più bassi. Pensiamo sia essenziale dare un forte risposta al ceto medio attraverso il taglio delle tasse. Bisogna assicurare la piena indicizzazione delle pensioni e far continuare la detassazione sulla contrattazione di secondo livello, aiutare il rinnovo dei contratti pubblici e privati. E poi ci aspettiamo un forte sostegno alla sanità, alla scuola e agli enti locali".

Landini

Molto critica la posizione di Landini sul rapporto col governo. "Non c'è un rapporto. Non siamo stati convocati. Sono mesi che non ci sono incontri in cui il governo discute con noi delle scelte da fare", ribadisce il segretario della Cgil. "Tra l'altro il governo si appresta a presentare non solo la legge di bilancio per il 2025, ma addirittura un piano in cui indica cosa dovrebbe fare il nostro Paese nei prossimi 7 anni anche sul piano delle riforme per poter ridurre il debito pubblico. E in tutto questo a oggi non c'è stata alcuna possibilità di confronto e di discussione". "Non può essere che, com'è avvenuto altre volte, ci convocano il venerdì sera perché il sabato mattina devono andare in Consiglio dei ministri", avverte Landini. "A quel punto non siamo di fronte a qualcuno che vuole negoziare, trattare, trovare delle soluzioni condivise. Siamo di fronte a qualcuno che ha deciso che vuole costruire un qualche consenso su scelte già fatte. Credo sia un errore, che un modello di relazioni di questa natura non serva neanche al governo". "Abbiamo presentato da tempo una piattaforma per una vera riforma fiscale", ricorda Landini. "Il governo sta andando da un'altra parte. Lì ci sono i soldi da prendere. Le tasse stanno aumentando per i lavoratori dipendenti e per i pensionati e non per i profitti, non per la rendita finanziaria non per la rendita immobiliare. Sulle pensioni stanno continuando a fare cassa". "Se invece che aprire un confronto con noi il governo fa altre scelte", conclude il leader della Cgil, "dovremo valutare, assieme alle altre organizzazioni sindacali e agli altri lavoratori e lavoratrici, cosa fare, anche perché la situazione, al di là di quello che raccontano, non sta migliorando. La cassa integrazione sta aumentando, siamo al diciassettesimo mese consecutivo di calo della produzione industriale nel nostro Paese, Ci sono interi settori dall'automotive alla siderurgia - pensiamo qui in Sardegna anche a quello che sta succedendo a Portovesme - c'è una situazione preoccupante. I giovani se ne vanno dal nostro Paese. Questo non dà futuro. Investire questa tendenza vuol dure smetterla con la precarietà; se ne vanno perché sono precari e pagati poco e non vengono messi nelle condizioni di realizzarsi, perché i modelli organizzativi e di fare imprese sono falliti. Ci sono 3 mln di persone sotto lavoro nero. Questi temi devono trovare risposte nella legge di bilancio".

Bombardieri

Anche Piepaolo Bombardieri, segretario della Uil sottolinea che "il confronto col governo deve cominciare, per adesso non c'è". "Avevamo previsto, quando siamo scesi in piazza, che questa manovra avrebbe dovuto recuperare 24 miliardi", aggiunge il leader della Uil. "Le nostre richieste, le piattaforme unitarie che chiedevano interventi sui salari, la detassazione degli aumenti contrattuali, sulle pensioni, sulla sanità e sul fisco sono rimaste sul tavolo. Aspettiamo che sia apra il cantiere e siamo pronti a lavorare. Speriamo che si apra". Quanto ai dati sull'occupazione, "dicono che cresce ma non ne analizzano la qualità", osserva Bombardieri. "Crescono gli occupati, ma basta aver lavorato un'ora per entrare nei numeretti magici dell'occupazione che cresce. Ma credo che ognuno di noi possa verificare la qualità del lavoro, i trattamenti economici, la sicurezza del lavoro che non c'è".



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