16 ottobre 2023, ore 16:45
Un testo di poco meno di 24 miliardi: 16 miliardi di extragettito, e tagli di spese. C’è la conferma del taglio del cuneo fiscale. Poi, la nuova Irpef a 3 aliquote, accorpando i primi due scaglioni con un'unica aliquota al 23%. Asilo gratis dal 2° figlio
Lavoro, sostegno ai redditi medio bassi, famiglia e misure per contrastare la denatalità, fringe benefit, sforbiciata del canone Rai, pensioni e sanità. Il governo approva la legge di bilancio e lo fa in meno di un'ora, a prova "dell'unità di vedute della maggioranza che sostiene il governo", rivendica in conferenza stampa la premier Giorgia Meloni, ringraziando tutti i ministri per i sacrifici che lo stesso esecutivo è stato chiamato a sostenere sforbiciando i costi: chiamasi spending review. E tornando, soprattutto, a blindare il testo della legge di bilancio, come già fatto nel vertice di maggioranza andato in scena giovedì scorso a Palazzo Chigi. Repetita iuvant, dunque: niente sorprese o levate di scudi, è il sottotesto che sembra accompagnare le sue parole, mentre è ormai partito il countdown per la nuova campagna elettorale in vista di europee e regionali.
Salvini
Matteo Salvini, che le siede accanto, smette i panni del 'Bastian contrario' che in tanti gli attribuiscono auspicando "l'approvazione nei tempi più rapidi possibili" e "senza emendamenti di maggioranza: poi l'opposizione farà la sua parte, ovviamente". Ma il governo, stando almeno alle dichiarazioni di intenti, marcerà compatto. Parla di ''perfetta sintonia'' anche l'altro vicepremier Antonio Tajani, che sottolinea come ''positivo'' il fatto che nella legge di bilancio "non c'è alcuna tassa di successione su chicchessia". La premier raggiunge in auto la sala polifunzionale e interviene per un quarto d'ora appena: deve correre a Palazzo Chigi per ricevere il Re Giordano Abdullah II, un appuntamento "che in questa particolare situazione internazionale considero molto importante", chiarisce mentre la crisi mediorientale sembra complicarsi di ora in ora. La presidente del Consiglio illustra dunque una manovra di poco meno di 24 miliardi, un testo per lei ''molto serio e realistico'', frutto ''di 16 miliardi di extragettito e per il resto di tagli di spese''.
Le priorità
Le priorità che "avevamo annunciato vengono confermate", a partire dallo scudo al "potere di acquisto per i redditi medio bassi, ovvero più soldi in busta paga, con il taglio del cuneo di 6 punti per chi ha fino 35mila e 7 per fino a 25mila. E' un aumento in busta paga che mediamente corrisponde a circa 100 euro al mese per una platea circa 14 milioni di cittadini". Il fringe benefit, vale a dire i bonus che le aziende possono destinare ai dipendenti, viene reso "strutturale con modifiche per il 2024: portiamo il tetto a 2mila euro per i lavoratori con figli e a mille euro per tutti gli altri". Il lavoro, del resto, è uno dei capisaldi della legge di bilancio, legge che contempla anche la previsione di aumenti contrattuali del pubblico impiego con un tesoretto di circa 7 miliardi ''a disposizione del ministro Zangrillo": di questi, "2 miliardi riguardano sanità, gli altri cinque sono per i rimanenti settori", con un attenzione particolare per il comparto sicurezza, "perché un poliziotto prende uno straordinario di poco più di 6 euro l'ora, meno di quanto prenda un collaboratore domestico e bisogna intervenire". Così come, per la premier, è necessario intervenire sul calo delle nascite, fenomeno che non accenna ad arrestarsi ma avanza con numeri drammatici.
Le misure
In questa direzione vanno una serie di misure, a partire dagli asili nido gratuiti dal secondo figlio in avanti, il rafforzamento, con un mese in più, del congedo parentale e la decontribuzione per le mamme con due o più figli: sarà lo Stato a pagare "i contributi previdenziali", ha spiegato Meloni aggiungendo tuttavia che, nel pacchetto famiglia, viene meno il taglio dell'Iva sui prodotti di prima infanzia "perché assorbito dagli aumenti di prezzi" legati all'inflazione. Meloni si toglie un sassolino dalla scarpa quando affronta il capitolo sanità, reduce da settimane di attacchi dalle opposizioni, che -dal Pd al M5S, passando per Azione e Avs- hanno trovato un fronte comune senza distinguo alcuno nella difesa del Sistema sanitario nazionale. "Ho assistito a giochetti" e "bugie" su questo, scandisce la premier con sguardo fermo: "con 136 mld di euro di quest'anno per il Fsn raggiungiamo il più alto investimento mai previsto per la sanità. Nel 2019 il fondo era di 115 miliardi, negli anni Covid tra i 122 e i 127 miliardi. Si tratta di tre miliardi in più di quanto previsto", e verranno interamente impiegati per l'abbattimento "delle liste d'attesa", tallone d'Achille della sanità pubblica, "una vergogna nazionale", punta il dito il vicepremier Antonio Tajani, che confida nel "colpo decisivo" assestato. Sul fronte pensionistico, ''ape sociale e pensione donna vengono sostituiti da un unico fondo per la flessibilità in uscita".
La novità
Ma la vera novità è la decisione di cancellare, per i lavoratori interamente nel sistema contributivo, il vincolo che impone a chi è nel contributivo di andare in pensione con l'età raggiunta solo se l'importo della pensione è inferiore a 1,5 la pensione sociale: "secondo noi non è una misura corretta e l'abbiamo rimossa". La premier chiude il suo intervento in conferenza stampa ringraziando i ministri per i "sacrifici": "da Palazzo Chigi ai ministeri, tutti abbiamo tagliato le spese" e "sono molto fiera di questo lavoro. E' un governo che non spreca risorse in mille rivoli, ogni anno cerchiamo di fare un passo avanti insieme. E' questo il segnale che vogliamo dare agli italiani". Se senza distinguo, sorprese o sgambetti si capirà solo quando il testo approderà in Parlamento.