07 dicembre 2021, ore 09:30
agg. 29 marzo 2023, ore 09:57
Nello stesso giorno in programma una manifestazione a Roma e in altre 4 città . In piazza non scenderà la Cisl che ha definito sbagliata la protesta e la scelta di radicalizzare il confronto. Stupore di Palazzo Chigi per l'agitazione. Per i prossimi giorni sono in programma nuovi incontri del governo con i leader sindacali
E’ rottura tra i sindacati, Cgil e Uil, e il governo sulla manovra economica e per il prossimo 16 dicembre è stato proclamato uno sciopero generale di 8 ore con una manifestazione a Roma e in altre 4 città. Sul palco non ci sarà però la Cisl che ha definito la mobilitazione sbagliata. Da Palazzo Chigi , dopo giorni di trattative con le parti sociali, trapela una certa sorpresa, anche perché, si fa sapere, la Legge di bilancio è ampiamente espansiva e “sostiene con i fatti lavoratori, pensionati e famiglia”. L’iniziativa arriva a 7 anni dall’ultima mobilitazione generale proclamata dalle stesse due sigle per il 12 dicembre del 2012. Allora la protesta riguardava il Jobs act firmato Matteo Renzi.
"Manovra insoddisfacente"
La notizia dello sciopero è arrivata ieri in tarda serata anche se i segnali del possibile strappo erano già arrivati dopo l'incontro della scorsa settimana, quando era apparso chiaro che Cgil e Uil volessero alzare il livello dello scontro, pur riconoscendo l'apertura al dialogo del governo. Secondo quando riporta una nota congiunta dei due sindacati, la legge di bilancio è considerata insoddisfacente, in particolare “sul fronte del fisco, delle pensioni, della scuola, delle politiche industriali e del contrasto alle delocalizzazioni, del contrasto alla precarietà del lavoro soprattutto dei giovani e delle donne, della non autosufficienza, tanto più alla luce delle risorse, disponibili in questa fase, che avrebbero consentito una più efficace redistribuzione della ricchezza, per ridurre le diseguaglianze e per generare uno sviluppo equilibrato e strutturale e un'occupazione stabile”. I segretari generali Maurizio Landini e Pier Paolo Bombardieri nel pomeriggio di oggi terranno una conferenza stampa per chiarire le ragioni dei loro sindacati.
La Cisl si sfila
Decisamente diversa la posizione della Cisl. In una nota diffusa ieri il segretario generale, Luigi Sbarra, ha criticato le scelte delle altre due sigle confederali. “ La Cisl considera sbagliato ricorrere allo sciopero generale e radicalizzare il conflitto in un momento tanto delicato per il Paese, ancora impegnato ad affrontare una pandemia che non molla la presa e teso a consolidare i segnali positivi di una ripresa economica e produttiva che necessita di uno sforzo comune per essere resa strutturale” Secondo Sbarra il testo della manovra è profondamente diverso rispetto a quello di un mese fa. In particolare “ si garantiscono avanzamenti su riduzione delle tasse ai lavoratori e pensionati, risorse per gli ammortizzatori sociali e contratti di espansione, maggiori stanziamenti per la sanità, importanti risorse per non autosufficienza, pubblico impiego, assegno unico per i figli, uniti all' impegno forte assunto dal Governo di aprire al più presto un confronto con il sindacato sulle rigidità della Legge Fornero e di accelerare la riforma fiscale".
Lo stupore di Palazzo Chigi
L’iniziativa di Cgil e Uil è stata accolta con stupore da Palazzo Chigi . Fonti vicine al governo hanno definito lo sciopero generale incomprensibile, ancora più perché la legge di bilancio, si sostiene, "è fortemente espansiva, va incontro alle esigenze di lavoratori, pensionati e famiglie, fronteggiando le molte situazioni di disagio e di potenziale impoverimento conseguente alla crisi". Dello stesso tenore il commento del ministro del Lavoro, Andrea Orlando: "Ho letto le motivazioni e francamente non posso nascondere una certa sorpresa. La manovra è una manovra che come tutte può avere luci ed ombre ma sicuramente rafforza le garanzie per i lavoratori, aumenta le risorse sul fronte del sociale, e anche con la scelta investire gran parte tesoretto fiscale sul fronte Irpef". La porta del dialogo resta comunque aperta. Per i prossimi giorni sono già previsti nuovi incontri con i leader sindacali. Serviranno per tentare di ricucire lo strappo e scongiurare la mobilitazione del prossimo 16 dicembre