28 novembre 2020, ore 01:50 , agg. alle 09:18
A Napoli sorgono altari in ogni luogo, tutti gli oggetti disposti intorno allo stadio potrebbero essere conservati poi al suo interno, quando il San Paolo diventerà lo stadio Maradona
Un museo a cielo aperto
In tutta Napoli sono sorti altri altari, oltre quelli già esistenti in vita, dedicati alla mano dei dios. Intorno allo stadio ci sono ormai migliaia tra foto, sciarpe e altri oggetti, per Maradona, di Maradona. Sin dal primo giorno si propone di raccogliere ogni cosa e di trovare uno spazio, all’interno del futuro Maradona stadium, per conservare ed esporre la testimonianza dell’eccezionale della commozione dei napoletani per la morte del loro eroe. Operazione complessa, forse impossibile, ma per “il pibe”, siatene certi, forse si realizzerà il miracolo. Intanto, scelta non casuale, all’ingresso di Palazzo Reale, in Piazza del Plebiscito, c’è una gigantografia di Maradona, in maglia azzurra. E anche lì in tanti si fermano per una preghiera, per un pensiero. Per un sorriso, perché a Napoli, quando si pensa a Maradona, nonostante tutto, dall’animo esce allegria. E’ meno allegro il cancello del centro Paradiso, dove Maradona, non sempre diciamo, andava al allenarsi. Per dirla con il maestro D’Orta, lì adesso è tutto “sgarrupato”. Chissà ora potrebbe scattare qualcosa per il recupero di uno spazio che ha vissuto la storia sportiva e umana del fenomeno. Oltre quel cancello , poi, sono nate tante amicizie, molti rapporti solidi. A parte quella tra i calciatori, è da ricordare quello tra Diego e “per l’anima mia”. Che sta per Carlo Iuliano , l’addetto stampa storico del Napoli, che con la sua famiglia divenne un punto di riferimento per il giovane argentino, sin da primi giorni a Napoli. Carlo lo proteggeva, fece di tutto per farlo. Ma fatalmente in qualche caso non vi riuscì. Adesso ridono e scherzano tra le nuvole.
Diego protagonista anche sul parquet
Maradona, non tutti sanno, è riuscito ad essere decisivo anche sui campi di basket. A Napoli, ad un certo punto si era creata una bella amicizia tra il Napoli calcio ed il Napoli basket. In una partita di calcio - basket si divertirono tutti, in un palazzetto gremito, le due squadre si mescolarono. E anche con le mani, come sanno gli inglesi, il pibe se la cavava bene. Insomma lui era sempre uno spettacolo. Nel 1987, nella partita che si giocava al “Palargento”, tra Alfa Sprint Napoli e Yoga Bologna, che valeva la promozione in A1, la partita fu spaccata in due da Diego. Il suo solo apparire sugli spalti moltiplicò la bolgia nel palazzetto dello sport. E Napoli non potè che vincere.