Maratona radiofonica dedicata ad Antonio Megalizzi, due anni fa l'attentato che causò la morte del giovane giornalista

Maratona radiofonica dedicata ad Antonio Megalizzi, due anni fa l'attentato che causò la morte del giovane giornalista

Maratona radiofonica dedicata ad Antonio Megalizzi, due anni fa l'attentato che causò la morte del giovane giornalista


Fino alla mezzanotte di oggi su RadUni e Europhonica, 24 ore per ricordare la figura del giornalista. Anche nel giorno della morte, il 14 dicembre, tante iniziative per non dimenticarlo

Due anni fa, l’11 dicembre 2018, a Strasburgo si spegnava una voce. Quella di Antonio Megalizzi. In un attentato ai mercatini di Natale, Megalizzi rimaneva ferito gravemente per poi morire tre giorni dopo. Era un giornalista volontario di Europhonica, una web radio dedicata all’Europa, la sua passione. Pochi minuti prima dell’attentato era nella sede del Parlamento Europeo per fare un’intervista. Credeva nel giornalismo e nella radio. Per questo noi, più di altri, lo ricordiamo commossi. Oggi gli amici e colleghi del circuito RadUni (Associazione degli Operatori e dei Media Universitari Italiani), stanno trasmettendo reti unificate i lavori firmati da Megalizzi.


Non fermiamo questa voce

Non fermiamo questa voce. È il nome della maratona radiofonica di 24 ore promossa in collaborazione con Raduni e Europhonica, che si terrà durante tutto l’arco della giornata, in occasione del secondo anniversario dell’attentato dell’11 Dicembre 2018 avvenuto ai mercatini di Natale a Strasburgo, nel quale persero la vita Antonio Megalizzi e il collega Bartosz Orent-Niedzielski. L’iniziativa ha l’intento di ricordare Antonio e tenere viva la sua memoria e sarà trasmessa in diretta sulle emittenti del circuito RadUni, la rete delle radio universitarie italiane. Il 14 dicembre, invece, la Fondazione Antonio Megalizzi promuove sui social l’iniziativa #antonioperme e l’immagine di Antonio verrà proiettata sulla Torre Civica a Trento. Nella maratona saranno raccolti i contributi ed alcune delle dirette organizzate da Antonio Megalizzi durante il suo periodo di lavoro ad Europhonica con lo scopo di raccontare le attività del Parlamento Europeo ed approfondire le tematiche di attualità politica, economica e culturale europea. Si potrà anche ascoltare ‘’Cielo d’Acciaio’’, il racconto di Antonio Megalizzi registrato nel 2019 dalle sue colleghe e dai suoi colleghi della redazione italiana di Europhonica. Il racconto parla di un missile che prende vita e si scopre buono, sensibile ed empatico verso il mondo, e che realizza solo alla fine della sua corsa nel cielo che il suo obiettivo è quello di distruggere vite umane. Verranno, inoltre, trasmessi alcuni contributi su tematiche care ad Antonio, come la comunicazione, il giornalismo e la politica europea, realizzati da chi fin dall’inizio supporta la Fondazione, in primis gli enti che ne fanno parte.


Le iniziative nel giorno della morte

Il 14 Dicembre 2020, il Comune di Trento proietterà sulla Torre Civica in piazza Duomo a Trento l’immagine di Antonio realizzata da Mauro Biani. La Fondazione, lo stesso giorno, inviterà gli utenti su Twitter e Instagram a pubblicare un’immagine, un ricordo o un pensiero su Antonio con l’hashtag #antonioperme per poter condividere insieme la giornata.


Chi era Antonio Megalizzi

Da ragazzo timido e insicuro, decide di combattere il suo carattere chiuso e titubante mettendosi in prima linea, ed inizia così a collaborare con la prima emittente professionista “RTT la Radio” come tecnico di regia e programmatore musicale; questa è una scelta azzardata per un carattere come il suo, ma lo premia facendolo uscire dalla timidezza della sua intera infanzia. Inizia così il suo rapporto . Nel frattempo, si laurea in Scienze della Comunicazione a Verona, conseguendo anche un corso di alta formazione in Social Media Marketing. Nel 2015, durante una summer school a Bruxelles, scocca la seconda scintilla della sua carriera: Antonio, sempre pieno di idee, intercetta il gap comunicativo tra le istituzioni europee e i cittadini europei. Inizia così subito a prodigarsi per colmare le carenze informative e a progettare dei format per spiegare ed avvicinare l’Unione europea alla gente. Nello stesso anno partecipa alle selezioni nazionali per entrare nella redazione italiana di Europhonica, il format radiofonico europeo sull’Unione europea. Le vince e diventa caporedattore di una redazione di 25 ragazzi da Trento a Catania. Antonio affronta il suo ruolo con grande entusiasmo e dedizione giorno dopo giorno; realizza oltre 100 pezzi radiofonici sull’Ue in quattro anni e forma 40 ragazzi, partecipando a decine di trasferte al Parlamento europeo di Strasburgo dove intervista i più importanti eurodeputati italiani e stranieri, tra cui il presidente del PE Antonio Tajani. In questo progetto, ricordiamo volontario, Antonio unisce per sopravvivere il lavoro di autore, speaker, direttore artistico e commerciale di Radio 80 Forever Young: quattro ruoli e una sola passione che si traducono in un impegno continuo. Dal lavoro alle 6 di mattina per registrare il giornale radio alla conduzione in studio e le Il secondo amore di Antonio è la scrittura. Scrive qualsiasi cosa: romanzi, racconti, saggi, articoli per blog e siti d’informazione, format radiofonici e televisivi. Nel 2015, scrive un saggio intitolato “Postpolitico. Tutti a casa. E nessuno in cabina elettorale”, che analizza l’avvento dei social network nel mondo politico. È un incubatore di idee, mai sazio, mai soddisfatto. Antonio decide di scommettere ancora su se stesso iscrivendosi, da lavoratore, alla laurea magistrale in European and International Studies all’Università di Trento. Questo dimostra quanto è difficile placare la sua sete di conoscenza. Il desiderio di apprendere è così forte che, quando per impegni di lavoro deve rinunciare ad una lezione, si dispiace. Prima dell’11 dicembre l’obiettivo era quello di andare a fare l’Erasmus in Lussemburgo, per continuare il suo percorso di crescita europea. Per mettersi alla prova ancora una volta. Proprio come ha fatto per tutta la sua vita. 

La biografia è tratta dal sito fondazioneantoniomegalizzi.eu


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