13 marzo 2024, ore 10:00
agg. 25 marzo 2024, ore 09:31
Il presidente della regione Abruzzo, Marco Marsilio, è stato ospite su RTL 102.5 in compagnia di Enrico Galletti, Giusi Legrenzi e Massimo Lo Nigro
IL RISULTATO DELLE ELEZIONI REGIONALI IN ABRUZZO
«Il risultato deriva dal lavoro di questi anni, la costante presenza sul territorio nonostante ciò che si è detto sul mio conto. Sono l’unico presidente di regione in 50 anni che ha visitato, palmo a palmo, tutti i 305 comuni. L’attenzione al territorio ha pagato e il risultato si vede soprattutto nei piccoli e piccolissimi centri che erano stati in precedenza abbandonati. Noi abbiamo fatto crescere la coalizione rispetto alle ultime elezioni politiche oltre che alle precedenti elezioni regionali, il centrodestra in Abruzzo si era sempre fermato alla soglia del 50%, se vinciamo con il 53% è perché c’è stato il valore aggiunto, si legge anche nella lista civica che porta il mio nome, di persone che hanno sostenuto l’amministrazione regionale uscente perché hanno visto il lavoro fatto e toccato con mano la differenza la regione che ci era stata lasciata 5 anni fa e ciò che abbiamo raggiunto. Ora dobbiamo continuare su questo lavoro perché è chiaro che una parte di questo consenso è ancora legato alla fiducia su ciò che faremo e siamo pronti a realizzare. Cinque anni sono lunghi i ma sono corti nei termini di investimento e programmazione. Sono stati anche 5 anni di emergenza come il Covid-19, ma le fondamenta ci sono e i cittadini abruzzesi lo hanno capito».
I VOTI AL CENTRODESTRA
«Il sorpasso di Forza Italia sulla Lega, in Abruzzo, c’era già stato abbondantemente nelle elezioni politiche. Queste elezioni regionali fotografano questo rapporto di forza del centro-destra in maniera consolidata e prevedibile. Il centro-destra alle regionali raccoglie maggiori consensi rispetto alla partita di cinque anni e alle scorse elezioni politiche dove il voto d’opinione si esprime e il centro destro ha dato il meglio di sé. Nella storia delle elezioni amministrative il centro-destra ha sempre pagato il gap fra il voto di orientamento politico e il voto per sindaci e regioni. In questo caso succede il contrario e sono particolarmente orgoglioso di questo perché è segno che la classe dirigente c’è e la presenza sul territorio ha pagato. Quando si fa la battuta sulle liste forti, che fanno ridere le elezioni, non è che si comprano al mercato, ma sono il frutto del radicamento e dell’autorevolezza dei candidati. Se nostri sono più forti e trainano con maggiore facilità i cittadini al voto è perché la classe dirigente è diffusa e radicata sul territorio. Oltre ad aver dato uno spettacolo al limite del grottesco, ciò che risulta è che quando metti insieme il diavolo e l’acqua santa gli elettori del centro scappano e vanno a votare per il centro-destra. Abbiamo raccolto anche il voto grillino».
IL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI
«Sul terzo mandato per i governatori di regione registro che ci sono posizione diverse non solo nel centro destra ma anche del centro sinistra e negli stessi partiti. I sindaci del PD e alcuni governatori vogliono il terzo mandato, il loro partito invece è contrario. Ci sono buone ragioni per sostenere sia l’una che l’altra tesi e non ne faccio una battaglia di religione. Credo anche in parlamento la votazione per questo emendamento non creerà particolari scossoni, si sopravviverà anche ad un eventuale divisione che taglia trasversalmente il giudizio sui territori e sulle esperienze dirette. Posso immaginare che anche fra i sindaci di Fratelli d’Italia e Forza Italia ce ne siano a favore nonostante i partiti si siano espressi su un voto contrario».