Marco Marsilio a RTL 102.5: “Sui fondi di coesione De Luca protesta ma forse il problema è la Campania"
19 marzo 2024, ore 14:25
Dal vertice europeo delle regioni e delle città di Mons, Bruxelles
A Mons, in Belgio, prosegue il vertice europeo delle regioni e delle città organizzato dal Comitato europeo delle regioni. Al centro del dibattito le politiche di coesione dell’Unione europea e le elezioni del prossimo giugno. A margine dei lavori Marco Marsilio, da poco confermato presidente della Regione Abruzzo, ha parlato ai microfoni di RTL 102.5. Al Comitato europeo delle regioni Marsilio è il presidente della delegazione dei conservatori. Sui fondi di coesione “il governo ha fatto bene a chiedere alle regioni delle scadenze da rispettare” dichiara Marsilio. E sulle elezioni europee, “speriamo che i popolari europei seguano l’esempio italiano”.
I FONDI DI COESIONE E IL CONFRONTO CON IL GOVERNO
“Il confronto con il governo per l’utilizzo dei fondi di coesione c’era già prima. In Abruzzo lo firmarono Renzi e D’Alfonso (Luciano D’Alfonso, il precedente governatore, ndr), e i progetti erano solo titoli. La scelta del governo Meloni è stata quella di ridare serietà alla programmazione. Non è che ti do i soldi senza sapere cosa ci fai, che è la pretesa di Vincenzo De Luca e della Campania. De Luca sta protestando mentre almeno una dozzina di regioni italiane hanno già firmato l’accordo di coesione dimostrando che i soldi non stanno né fermi, né congelati, né sottoposti ad alcun ricatto. Se praticamente tutte le regioni d’Italia hanno firmato l’accordo di coesione, o sono pronte a farlo, tranne la Campania, forse il problema è in Campania, non è nell’azione del governo che ha semplicemente chiesto alle regioni di far avere l’elenco delle proposte di investimento corredate da piani di fattibilità e cronopogrammi”. Secondo Marsilio “il governo ha fatto bene a fare questa richiesta”. Su come spendere i soldi “a noi il governo non ha chiesto nulla”.
LA RICONFERMA IN ABRUZZO E LE POLEMICHE SULLA CITTÀ DI RESIDENZA
Sulla vittoria alle regionali Marsilio continua: “Gli abruzzesi hanno visto la concretezza. D’Amico faceva discorsi fumosi, io raccontavo quanto lavoro abbiamo portato in Abruzzo. Nel 2026 l’Abruzzo ospiterà gli europei di ciclismo, nel 2024 i mondiali di sport rotellistici, ad aprile il giro d’Abruzzo e poi le tappe del giro d’Italia e quelle del giro d’Italia femminile”. Rispetto alle polemiche nate sulla presunta non residenza di Marsilio in Abruzzo e sui suoi continui viaggi tra l’Abruzzo e Roma, “mi sono consolato nel vedere che dopo cinque anni di governo gli unici argomenti” degli avversari “erano quelli. Spero sia finita questa caccia alle streghe e questa volgare insinuazione che invece che rimanere confinata nei troll da tastiera ha preso la forma dei leader nazionali che vengono a insultare il presidente sulla propria vita personale, raccontando anche calunnie, come alcuni hanno fatto, su vicende giudiziarie”.
VERSO LE EUROPEE
“Lo schema delle elezioni europee è un po’ come quando in Italia c’era il proporzionale puro. Non si fanno alleanze prima, saranno poi i numeri a dare indicazioni. I conservatori avranno il loro candidato. Noi raccogliamo i voti sulla nostra proposta, sulla base di quelli avremo forza per i negoziati. Vogliamo che il Partito popolare europeo faccia come in Italia, ossia una scelta alternativa alla sinistra e ai socialisti, che non snaturi la propria vocazione e la propria storia, che è saldamente radicata nella storia dei partiti popolari cristiani e democratici. Dispiace vedere che almeno nell’ultimo decennio questa storia sia stata tradita. Spero che il modello italiano, dove popolari, conservatori e partiti identitari collaborano insieme in una logica di coalizione ormai trentennale, possa essere esportato in Europa”.