Marco Mengoni, live spettacolare, energico e maturo
29 aprile 2016, ore 13:00 , agg. alle 10:02
E' partito da Torino il nuovo tour del cantante che stupisce con effetti speciali e a sorpresa omaggia Prince
Si diverte e fa divertire per due ore e dieci circa di concerto. Marco Mengoni riparte con #MengoniLive2016 da Torino mettendo a segno già tredici palazzetti su quindici sold out. Uno show caratterizzato da una corposa ed eccezionale band con tromba, trombone e fiati a cui si aggiungono due straordinarie Barbara Comi e Yvonne Park. Queste ultime due sono fondamentali in diversi momenti del live perché sottolineano - quasi a sorpresa - la vena black di Marco Mengoni. Una scaletta ricca di 24 canzoni - molte delle quali riarrangiate - si apre con "Ti ho voluto bene veramente" e si chiude con "Guerriero". Dopo l'ultima canzone con luci accese Mengoni è uscito per l'ultimo saluto e l'omaggio a Prince con "Kiss". "Inizialmente questo spettacolo era nato per essere intimo - ci ha spiegato Marco dietro le quinte - ma poi ho voluto impreziosirlo con una band forte, un muro di schermi che si scompone e una pedana al centro del palazzetto perché voglio vedere negli occhi chi ha comprato il biglietto ed è venuto lì per me". E' lo spettacolo più maturo del cantante che si mostra pronto per affrontare le platee europee perché dal 12 novembre ci saranno altri 19 appuntamenti in Italia e per la prima volta calcherà i palchi europei da Parigi a Vienna.
Il cuore dello spettacolo è segnato da #prontoacorrere in cui lo schermo gigante (enorme e spettacolare) alle spalle di Mengoni si scompone in due frammenti che rimangono sospesi in mezzo al pubblico, assieme al cantante che nel frattempo vola verso il palchetto principale. Ed è lì che si consuma il rapporto fisico tra artista e fan con brani come "Ad occhi chiusi", "Solo", "Mai per sempre" e la straordinaria "In un giorno qualunque". Notevole la cover di "Freedom" di Pharrell in cui all'improvviso il cantante fa da corista alle sue... coriste bravissime. Insomma è lo spettacolo più maturo in sette anni di carriera, per sua stessa ammissione Mengoni non si sente pronto per gli stadi, passo dopo passo e con umiltà riuscirà a mettere a segno anche quelli.
"Questo è più che altro il concerto della band di Marco Mengoni - spiega Marco - Soprattutto perché insieme raccogliamo grandi soddisfazioni per i nuovi arrangiamenti anche dei miei ultimi due album. Ad esempio il nuovo singolo Solo due satelliti l'abbiamo un po' stravolto e secondo me è venuto molto bene".
Dunque soddisfatto del risultato?
Chi mi conosce molto bene sa che non mi accontento mai e ogni volta che ascolto un disco finito dico sempre che avrei potuto farlo meglio. Per questo o voluto rivoluzionare dal punto di vista musicale un po' di canzoni di questa scaletta.
Il bilancio ad oggi qual è?
Sento comunque di essere cresciuto, maturato sempre con in testa prospettive verso il futuro. Ad sempio ho lavorato a questo nuovo spettacolo mentre ero ancora in tour qualche mese fa.
Perché ripartire da Torino?
Perché il Pala Alpitour mi ha sempre fatto paura però quest'anno grazie alla scenografia divisa in due mi sembra più a portata di mano (ride, ndr).
Ci sarà un omaggio a Prince?
Già in passato ho omaggiato sia Prince che David Bowie, due mostri sacri della musica e che per me hanno rappresentato molto, sono cresciuto ascoltando la loro musica e ho anche cercato di emularli. Comunque per ora non ho previsto alcun tributo (e poi proprio a Torino e al termine del concerto ha cantato Prince, ndr).
"Esseri Umani" tocca argomenti importanti e con Paola Cortellesi avete anche affrontato in tv il tema del bullismo...
In questi sette anni ho conosciuto diversi miei fan che mi hanno raccontato le loro problematiche dovute alle parole violente che spesso creano conseguenze gravi come l'anoressia o la bulimia. Ricordo una ragazza che venne da me dicendo che non si amava. Le ho fatto vedere uno specchio e le ho detto 'questa sei tu, unica con tutti i pregi e difetti, sarai sempre speciale e te stessa'. Da allora un po' la sua vita è cambiata, si è sposata ha avuto un bambino ed è felice. Ogni volta che vado nella sua città ci vediamo e raccontiamo. Sono felice per lei.
(Foto di Francesco Prandoni)
"Questo è più che altro il concerto della band di Marco Mengoni - spiega Marco - Soprattutto perché insieme raccogliamo grandi soddisfazioni per i nuovi arrangiamenti anche dei miei ultimi due album. Ad esempio il nuovo singolo Solo due satelliti l'abbiamo un po' stravolto e secondo me è venuto molto bene".
Dunque soddisfatto del risultato?
Chi mi conosce molto bene sa che non mi accontento mai e ogni volta che ascolto un disco finito dico sempre che avrei potuto farlo meglio. Per questo o voluto rivoluzionare dal punto di vista musicale un po' di canzoni di questa scaletta.
Il bilancio ad oggi qual è?
Sento comunque di essere cresciuto, maturato sempre con in testa prospettive verso il futuro. Ad sempio ho lavorato a questo nuovo spettacolo mentre ero ancora in tour qualche mese fa.
Perché ripartire da Torino?
Perché il Pala Alpitour mi ha sempre fatto paura però quest'anno grazie alla scenografia divisa in due mi sembra più a portata di mano (ride, ndr).
Ci sarà un omaggio a Prince?
Già in passato ho omaggiato sia Prince che David Bowie, due mostri sacri della musica e che per me hanno rappresentato molto, sono cresciuto ascoltando la loro musica e ho anche cercato di emularli. Comunque per ora non ho previsto alcun tributo (e poi proprio a Torino e al termine del concerto ha cantato Prince, ndr).
"Esseri Umani" tocca argomenti importanti e con Paola Cortellesi avete anche affrontato in tv il tema del bullismo...
In questi sette anni ho conosciuto diversi miei fan che mi hanno raccontato le loro problematiche dovute alle parole violente che spesso creano conseguenze gravi come l'anoressia o la bulimia. Ricordo una ragazza che venne da me dicendo che non si amava. Le ho fatto vedere uno specchio e le ho detto 'questa sei tu, unica con tutti i pregi e difetti, sarai sempre speciale e te stessa'. Da allora un po' la sua vita è cambiata, si è sposata ha avuto un bambino ed è felice. Ogni volta che vado nella sua città ci vediamo e raccontiamo. Sono felice per lei.
(Foto di Francesco Prandoni)