Governo, il presidente del Consiglio Mario Draghi al Senato invita i partiti all’unità: “Ora è un dovere”

Governo, il presidente del Consiglio Mario Draghi al Senato invita i partiti all’unità: “Ora è un dovere”

Governo, il presidente del Consiglio Mario Draghi al Senato invita i partiti all’unità: “Ora è un dovere”


17 febbraio 2021, ore 10:27 , agg. alle 12:28

Nel discorso programmatico che ha tenuto a Palazzo Madama ha parlato di responsabilità , orgoglio nazionale, ma anche di Europa e giovani. Questa sera dalle 22,00 inizieranno le operazioni di voto sulla fiducia al governo. Domani sarà la volta della Camera dei deputati

Cinquantun minuti, lotta alla pandemia, campagna vaccinale e uscita dalla crisi economica grazie al Recovery plan. Mario Draghi ha tenuto così il discorso programmatico su cui chiede la fiducia oggi al Senato e domani alla Camera, chiarendo che il suo è un governo di responsabilità nazionale, europeista e atlantista, nato per uscire dalla crisi però senza segnare un fallimento della politica.

I flash del discorso

Ma ecco, in flash, il discorso del presidente del Consiglio.

 - Da noi responsabilità nazionale

 - Primo dovere è combattere la pandemia

 - Il virus è nemico di tutti

- Penso a economia bloccata da pandemia

 - Impegno a informare in anticipo i cittadini se cambiano regole.

 - Il Governo farà le riforme ma affronterà anche l'emergenza.

 - Non esiste un prima e un dopo

- Non ho mai avuto un momento di emozione così intensa e di

 responsabilità così ampia

- Ringrazio il mio predecessore Conte

 - Il mio e il Governo del Paese senza aggettivi

- Il mio governo non è il fallimento della politica

- Prima di appartenenza c'è il dovere della cittadinanza

- Tecnici e politici sono cittadini italiani

 - Ora ci sarà una ricostruzione come avvenne nel dopoguerra

 - Il nostro impegno è per il rientro alla normalità dalla crisi

 economica

- Ogni spreco oggi è un torto per i nostri figli

 - L'Italia è fondatrice della Ue e protagonista della Nato

- L'euro è irreversibile

- Fuori dall'Europa c'è meno Italia

- Dobbiamo essere più orgogliosi dell'Italia.

 - Lo stato del Paese dopo un anno di pandemia

- Per la pandemia è calata di 2 anni l'aspettativa di vita

- I nuovi poveri nel 2020 sono passati da 31 a 45%

- La disoccupazione finora è stata selettiva su autonomi,

 giovani, donne

 - La didattica a distanza evidenzia le diseguaglianze

 - Le priorità per ripartire

 - Vaccino: La nostra prima sfida è ottenere il vaccino e

 distribuirlo rapidamente.

 Non limitare le vaccinazioni a luoghi specifici

 - Scuola: Bisogna recuperare le ore di didattica perse

 - Pensare a diverse fasce orarie

- Il ritorno a scuola deve avvenire in sicurezza

Le parole di Draghi

La parola 'pandemia' che risuona in Aula ben 20 volte, la più usata da Mario Draghi, poi 'Paese' (18), e infine 'programma', usata per 14 volte. Sono questi i tre sostantivi usati con più frequenza dal premier, nel suo intervento in Senato. Poi, nel tag cloud del presidente del consiglio, 'cittadini' e 'governo', termini usati entrambi per 12 volte, poi a quota 10 'donne', 'europea', 'sistema', investimenti'. Nove volte, infine, Draghi usa la parola 'giovani', 'italiani' e 'lavoratori'. Draghi, nel suo speech, ha usato in totale 1.893 parole. Lo scorso 18 gennaio, l'allora premier Giuseppe Conte, nel suo discorso per la fiducia alla Camera, aveva fatto ricorso, in particolare, al sostantivo 'governo' (30), il verbo 'abbiamo' (31). Eppoi, 'politica' (23).

Le reazioni

Nei cinquantuno minuti di discorso una trentina di applausi, un lapsus (sui ricoverati in terapia intensiva), la citazione di papa Francesco sull'ambiente e quella di Cavour sulle riforme, qualche mugugno. E un passaggio che cambia il clima dell'aula: "La governance del Programma di ripresa e resilienza è incardinata nel ministero dell'Economia e finanza con la strettissima collaborazione dei ministeri competenti che definiscono le politiche e i progetti di settore. Il Parlamento verrà costantemente informato sia sull'impianto complessivo, sia sulle politiche di settore". Insomma, giu' le mani dai soldi del Recovery, a gestirli sarà il Mef. Il primo applauso, alla fine saranno una trentina, lo incassa quando promette di informare i cittadini "con sufficiente anticipo" se le regole anti-Covid e le restrizioni cambieranno. Mani che battono e mugugni, invece, quando ringrazia Conte.Qualche protesta anche quando parla di Unione europea e "sovranità condivisa". Draghi dedica un lungo passaggio alla scuola, anche qui applausi ma freddi. Il presidente del Consiglio parla dei giovani ("La nostra missione di italiani è consegnare un Paese migliore e più giusto ai figli e ai nipoti"), e della questione femminile ("Dobbiamo riequilibrare il gap salariale e il welfare, permettendo il superamento della scelta tra famiglia e lavoro"). Poi l'ecologia: "Proteggere il futuro dell'ambiente, conciliandolo con il progresso e il benessere sociale, richiede un approccio nuovo". L'applauso più lungo Draghi lo riceve sulla collocazione internazionale dell'Italia. Il governo, promette, "sarà convintamente europeista e atlantista". Quando condanna la violazione dei diritti umani in Russa l'entusiasmo non coinvolge tutta l'aula. Anche nel passaggio sui migranti gli applausi inciampano. "Oggi l'unità non è un'opzione, l'unità è un dovere", dice infine ricevendo il secondo applauso più intenso. Quando termina sono le 11.08. L'aula è quasi tutta in piedi a battere le mani. "Mi dite voi quando posso sedermi?", domanda lui.

I tempi del voto

Il voto dell'aula di Palazzo Madama è previsto a partire dalle 23. In mezzo circa sette ore di dibattito parlamentare intervallate da varie sanificazioni: esattamente per la discussione generale sono previste 6 ore e 40 di interventi. Dalle 15.30 alle 16.15 stop per consentire la sanificazione. Ripresa alle 16.30 fino alle 19.55 per una seconda sanificazione. Dalle 20.40 è prevista la replica del presidente del Consiglio e le dichiarazioni di voto. Poi, dalle 23, la fiducia all'esecutivo.


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