Marmolada, proseguono le ricerche di ventidue escursionisti dispersi, poche speranze di trovare sopravvissuti
Marmolada, proseguono le ricerche di ventidue escursionisti dispersi, poche speranze di trovare sopravvissuti
04 luglio 2022, ore 10:54 , agg. alle 12:53
Il bilancio attuale della tragedia sulle Dolomiti è di sette morti accertati, ma ci sono ancora venti dispersi. Con il passare delle ore aumenta il pessimismo. Oggi il premier Draghi a Canazei
POCHE SPERANZE
Le ricerche sono proseguite per tutta la notte con droni e termocamere. Questa mattina sono riprese le attività del Soccorso Alpino. Si cercano i dispersi della tragedia di ieri pomeriggio sulla Marmolada, è intanto salito a ventidue il numero delle persone che mancano all'appello, diciassette italiani e cinque stranieri. Le ricerche proseguono, ma le speranze di ritrovare qualcuno ancora vivo sono oggettivamente ridotte. La grande massa di pietre, detriti e ghiaccio che ieri si è staccata dalla Marmolada è caduta a valle travolgendo tutto con enorme violenza. Chi è rimasto ferito non era sulla traiettoria della valanga, ma ai margini ed è stata colpita dallo spostamento d'aria e dai detriti. Chi è stato travolto in pieno, non ha potuto fare nulla per difendersi. Ieri in quel canalone c'era gente esperta, ma di fronte alla furia della natura l'esperienza non basta.
UNA MASSA A 300 KM ALL'ORA
Il presidente della provincia di Trento Maurizio Fugatti ha scritto: "La massa di materiale staccatosi dal ghiacciaio della #Marmolada è scesa da una velocità di 300 chilometri l'ora. È quanto hanno accertato i tecnici del Soccorso Alpino Trentino: si tratta di un fronte di ghiaccio di 200 metri con un'altezza di 60 metri ed una profondità di 80 metri. Il materiale che si è staccato è invece esteso su un fronte di due chilometri sulla via normale ad un'altezza di circa 2.800 metri: e questo significa, appunto, che la massa di materiale staccatosi ha percorso almeno 500 metri con una velocità stimata dai tecnici pari a 300 km l'ora".
UN SELFIE PRIMA DELLA TRAGEDIA
Al momento sono 6 le vittime confermate: tre italiani, un cittadino della Repubblica Ceca, più un uomo ed una donna non ancora identificati, ma il bilancio è verosimilmente destinato ad aggravarsi. I feriti sono otto, di cui due ricoverati in terapia intensiva. Tra i dispersi ci sono anche quattro escursionisti della provincia di Vicenza. Si tratta di 3 escursionisti, appartenenti alla sezione Cai di Malo, e una guida. Di uno di loro, Filippo Bari, 27 anni, è comparso in queste ore sui social un selfie che riprende il giovane ieri sulla vetta della Marmolada, prima del crollo del seracco. Tra le 20 e le 25 persone, parenti e familiari dei dispersi dopo il disastro in Marmolada, questa mattina si sono presentate al comando dell'Aiut Alpin e del corpo di Soccorso alpino di Canazei per chiedere notizie. Tra questi, anche due coppie di genitori, che sono arrivate chiedendo notizie dei rispettivi figli, usciti ieri in escursione con una guida e mai rientrati. Sono poi stati tutti identificati i proprietari delle 16 auto che ieri sera erano state ritrovate nei parcheggi attorno a Passo Fedaia, mentre ci sarebbe un'altra decina di veicoli parcheggiati di cui ancora non si conosce il proprietario.
RISCHIO ANCORA ALTO
Le condizioni meteorologiche saranno determinanti per valutare l'intervento diretto dei soccorritori: il freddo e le basse temperature sono fondamentali per garantire un minimo di sicurezza alle operazioni, visto che sulla montagna è rimasto un'enorme quantità di ghiaccio pericolante. Si deve procedere comunque con grande cautela. La situazione è ancora tanto precaria. Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, in mattinata sarà a Canazei dove è stata allestita la centrale operativa che sta coordinando le operazioni di soccorso e ricerca a seguito del crollo sulla Marmolada. Ci saranno anche il capo del Dipartimenti della Protezione civile, Fabrizio Curcio e il governatore del Veneto Luca Zaia. A lui e al presidente della provincia di Trento Fugatti ha scritto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per esprimere solidarietà e vicinanza.