Martin Luther King, 50 anni fa la scomparsa dell'eroe dei diritti civili

Martin Luther King: 50 anni fa la scomparsa dell'eroe dei diritti civili

Martin Luther King: 50 anni fa la scomparsa dell'eroe dei diritti civili


04 aprile 2018, ore 09:49

Il 4 aprile del 1968 a Memphis fu ucciso da un colpo di fucile

Clara Jean Ester ha deciso di raccontare soltanto adesso la sua storia mentre in tutti gli Stati Uniti fervono i preparativi per ricordare l'eroe della lotta per i diritti civili degli afroamericani. Un'icona ancora oggi più viva che mai.
    Clara, all'epoca studentessa universitaria, era coinvolta nello sciopero locale dei lavoratori sanitari. Per diverse notti aveva preso in prestito l'auto del padre per accompagnare i militanti nei loro raid, per bruciare gli esercizi commerciali appartenenti ai bianchi. "Mi dispiace raccontarlo, era la rabbia di allora a portarmi in quella direzione", spiega.
Il 3 aprile l'icona per i diritti civili e premio Nobel per la pace arrivò a Memphis per tenere un discorso, e Clara non poteva mancare, era lì ad ascoltarlo. Poi, il giorno, si recò al Lorraine Motel, ed era lì quando Martin Luther King si affacciò dal balcone di fronte alla sua camera numero 306. La tragedia si consumò in pochi secondi, ricorda, Alle 18.01 il dottor King fu colpito da un singolo proiettile sparato da una Remington 760, che gli entrò nella guancia destra spaccandogli la mascella e diverse vertebre mentre scendeva lungo il midollo spinale, tagliando la vena giugulare e le arterie maggiori prima di fermarsi sulla spalla. Momenti convulsi, di grande confusione. Alcuni testimoni hanno raccontato che dopo lo sparo hanno visto un uomo, James Earl Ray, fuggire da una casa affittacamere dall'altra parte della strada. Ray fu arrestato dopo una caccia all'uomo a livello mondiale all'aeroporto Heathrow di Londra, due mesi dopo. King, invece, venne portato al St. Joseph Hospital, dove fu dichiarato morto un'ora dopo essere stato colpito.
    Poco prima della sua morte, il leader del Movimento per i diritti civili aveva salutato le persone che si trovavano nel parcheggio sottostante, tra cui c'era anche Clara Ester e la sua compagna di studi, Mary Hunt. Dopo l'esplosione del secondo proiettile le due sono corse su per le scale e si sono trovate di fianco a King: "C'era sangue tutto attorno, faticava a respirare", dice. "Mi sono sentita inutile e arrabbiata - continua - ma ho realizzato che quell'uomo era pronto a dare la vita per la non violenza. Così ho deciso che avrei fatto di tutto per rendere il mondo migliore, in modo pacifico".
   Dopo la laurea iniziò a lavorare all'organizzazione United Methodist Church Women's. E come King ha cambiato l'America, Clara decise di cambiare quartiere dove viveva continuando a seguire le idee di Martin Luther King: "Quel proiettile non ha portato Martin Luther King via da noi, lui continua a vivere - conclude - Puoi uccidere il sognatore, ma non ucciderai mai il sogno".