Massimiliano Ossini, il conduttore atterrato a Fiumicino dopo l'esperienza sul K2: "Ho conosciuto un Paese meraviglioso"
Massimiliano Ossini, il conduttore atterrato a Fiumicino dopo l'esperienza sul K2: "Ho conosciuto un Paese meraviglioso"
30 luglio 2024, ore 19:09
Le parole del conduttore atterrato all'aeroporto di Fiumicino
"Sono tornato con un gran sorriso perché ho conosciuto un Paese meraviglioso, le persone che vivono lì hanno una grande anima e un grande coraggio anche nell'affrontare le cose della vita di tutti i giorni", è il commento a caldo di Massimiliano Ossini, atterrato all'aeroporto di Fiumicino dopo la spedizione documentaristica alla volta del K2. Insieme a lui un team di alpiniste parte della missione "K2 70 Storia di coraggio e conquista", organizzata dal CAI al fine di celebrare il 70esimo anniversario dalla prima salita alla seconda montagna della terra di Achille Compagnoni e Lino Lacedelli.
MASSIMILIANO OSSINI, LE EMOZIONI SUL K2 RACCONTATE A FIUMICINO
"Abbiamo capito quanto abbiamo di superfluo ogni giorno, non ci rendiamo conto delle realtà più importanti, che son quelle che ci rendono persone migliori", ha spiegato il conduttore di rientro dal Pakistan: "Ancora una volta la montagna è stata una grande maestra di vita, abbiamo affrontato condizioni meteorologiche avverse. Credo che il messaggio da dare alle nuove generazioni sia come la rinuncia non sia sinonimo di sconfitta, è anzi qualcosa di positivo". Massimiliano Ossini ha infatti vissuto in prima persona la spedizione del team di alpiniste italo-pakistane sul K2, arrivando fino al campo 2, a circa 6.800 metri, per poi raccontare l'evento commemorativo, a 70 anni di distanza dalla prima salita sulla montagna pakistana, insieme a Rai documentari. “Per me, che negli anni ho avuto modo di conoscere le montagne italiane, questo è un mondo completamente nuovo che mi affascina e mi attrae", aveva detto prima di partire. Insieme a lui Gian Luca Gasca, esperto di montagne, gli operatori video, specializzati nell’alta quota, Daniel Pezzani e Francesco Quaglino, e la guida alpina Michele Cucchi. A sostegno di questo progetto anche Coldiretti, rappresentata dalla viceresponsabile Donne Coldiretti Caterina Ricci.
ANCHE LA SCIENZA PROTAGONISTA DELLA SPEDIZIONE COMMEMORATIVA
“Questo documentario rappresenta la giusta occasione per far comprendere alle persone cos’è il Pakistan, cosa sono le sue montagne. Ma soprattutto la bellezza di questo popolo, che per chi non lo ha sperimentato è difficile da comprendere”, aveva dichiarato Michele Cucchi, che nel 2014 raggiunse la vetta del K2, alla partenza: "Tornare poi, dopo 10 anni, a vedere una nuova spedizione mettersi alla prova sullo Sperone Abruzzi nel tentativo di raggiungere la vetta mi riempie di emozione e fa tornare alla mente quanto provato con gli amici pakistani nel 2014 in questo territorio difficile e severo, ma anche fragile e da proteggere". La scalata è stata anche l'occasione per una ricerca scientifica, realizzata da parte dell’Università Politecnica delle Marche, con l'obiettivo di effettuare una serie di monitoraggi alla ricerca di contaminanti chimici che possono essere presenti anche in aree remote.