Massimo Ranieri, Per Pasolini ho avuto pure la febbre

Massimo Ranieri: "Per Pasolini ho avuto pure la febbre"

Massimo Ranieri: "Per Pasolini ho avuto pure la febbre"


24 marzo 2016, ore 07:00

L'attore presenta "La macchinazione" sugli ultimi giorni del poeta, scrittore, regista e giornalista

Arriva nelle sale italiane "La macchinazione" il film diretto da David Grieco sugli ultimi giorni di vita di Pier Paolo Pasolini con protagonista Massimo Ranieri straordinariamente somigliante all'uomo di cultura: "E' bastato indossare su quel paio di occhiali". Il film è ambientato nell'estate del 1975. Pier Paolo Pasolini è impegnato al montaggio di uno dei suoi film più discussi "Salò o le 120 giornate di Sodoma" e nella stesura del romanzo "Petrolio", un atto di accusa contro il potere politico ed economico dell'epoca. "Mi avevano già chiesto altre volte di interpretarlo - spiega - ma avevo sempre detto di no, perché erano progetti che biecamente si concentravano solo su un aspetto, la sua omosessualità. Con David ci conosciamo da 30 anni, e gli ho detto che morivo dalla paura a dare vita a un personaggio così immenso. Dopo aver letto la sceneggiatura ho accettato subito, ma il giorno delle riprese mi è venuta una febbre psicosomatica che mi ha bloccato per qualche giorno". Nel cast, fra gli altri, anche Milena Vukotic, nei panni della madre di Pasolini, Libero De Rienzo, Matteo Taranto e Francois Xavier Demaison.
La pellicola si focalizza anche sulla relazione che durava tra Pasolini e Pino Pelosi, un giovane sottoproletario romano che ha legami con il mondo criminale della capitale. Una notte, alcuni amici di Pelosi rubano il negativo di "Salò" e chiedono un riscatto esorbitante. Il loro vero obiettivo non sono i soldi, ma uccidere Pasolini.

Il regista Grieco, che è stato amico e assistente di Pasolini, ha riesaminato i documenti dei processi, unendoci le indagini personali fatte negli anni anche da Sergio Citti e nuove scoperte: un lavoro che ha dato origine anche a un libro, "La macchinazione". Nel film, che ha nella colonna sonora anche "Atom Heart Mother" dei Pink Floyd ("Ce l'hanno concessa a un prezzo politico, proprio perché si parlava di Pasolini") seguiamo l'intellettuale nella sua scrittura dell'incompiuto Petrolio; i suoi contatti con il misterioso autore (Roberto Citran) di "Questo è Cefis", sul controverso ex presidente dell'Eni, indicato fra i creatori della P2; lo strano furto del negativo del suo ultimo film, "Salò o le 120 giornate di Sodoma".Mandanti e esecutori dell'omicidio del regista, vengono individuati nel filo rosso tra apparati deviati, Banda della Magliana e sottobosco criminale, che avrebbe coinvolto "l'incosciente" Pino Pelosi (Alessandro Sardelli).

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