Matrimoni vietati tra dipendenti, lo Ior licenzia una coppia sposata da pochi mesi per il nuovo regolamento interno
02 ottobre 2024, ore 18:57
Per l'Istituto per le Opere di Religione, è un modo per tutelare la trasparenza del servizio, svolto in unica sede, con un centinaio di dipendenti e non incorrere in conflitti di interesse
La nota dell’avvocato sul caso
"Il 1/o ottobre 2024 lo Ior ha notificato ai miei assistiti l'atto di recesso immediato del rapporto lavorativo, invitandoli a lasciare prontamente il luogo di lavoro e a riconsegnare subito le loro tessere di accesso allo Stato della Città del Vaticano e di loro eventuali familiari, nonché le carte di credito e le tessere bancomat collegate ai loro rispettivi conti correnti. In pari data lo scrivente difensore ha impugnato e contestato l'atto di recesso immediato notificato dallo Ior ai miei assistiti, considerandolo nullo, illegittimo e gravemente lesivo dei diritti fondamentali". Lo dichiara l'avvocato Laura Sgrò, legale dei due dipendenti dello Ior, licenziati per aver contratto matrimonio.
Le reazioni sindacali
"Una vicenda iniziata male e finita peggio. La notizia del licenziamento dei due colleghi dello Ior ci lascia basiti. Avevamo sperato in una risoluzione bonaria della vicenda, ma alla fine un regolamento discutibile ha prevalso sui sacramenti, sui sentimenti più genuini. Da oggi, nei fatti, rischiamo di avere una famiglia povera in più. Chi di noi, infatti, avrebbe la possibilità di sopravvivere senza uno stipendio?". Lo scrive l'Advl, l'Associazione Dipendenti Laici Vaticani, sul proprio sito commentando la notizia dei due dipendenti dello Ior.