06 settembre 2024, ore 12:24
Il presidente della Repubblica ha inviato un saluto al forum Ambrosetti di Cernobbio
Il debito pubblico italiano è un problema. Lo sanno gli italiani, lo sa la politica. Eppure l'Italia sembra non riuscire né a ridurlo né a evitare di incrementarlo ancora. Lo sa e lo ricorda anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha inviato un messaggio dal Quirinale a Cernobbio, dove si è aperta la cinquantesima edizione del forum Ambrosetti. Il capo dello Stato ha ribadito la "necessità ineludibile" di ridurre il nostro debito, pur definendo il nostro Paese un "debitore affidabile". Al forum parteciperanno anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. E proprio a Cernobbio i due leader dovrebbero incontrarsi.
Il messaggio di Mattarella
"L'Europa è incompiuta". Parola di Sergio Mattarella, che nel messaggio inviato al forum di Cernobbio in occasione del suo cinquantesimo anniversario ha ricordato le "recenti lucide scelte dalla commissione" guidata da Ursula Von Der Leyen "a seguito della pandemia, scelte di discernimento significative" poi diventate "politiche coraggiose sul debito con Next Generation EU". E a proposito di debito, il capo dello Stato è tornato a rimarcare la necessità di ridurre quello italiano. Per farlo Mattarella ha lasciato un'immagine: sul fronte del debito il nostro Paese ha pagato un ammontare di interessi pari a quello pagato da Francia e Germania messe insieme, "eppure è un pagatore affidabile". Ancora Mattarella: "Molta strada resta da fare per dare razionalità a un mercato dei titoli pubblici che tenga conto anche della situazione della ricchezza delle famiglie. Una dimensione europea potrebbe costruire verità. Non un invito a trascurare il debito, che è necessario abbattere, ma invito a completare l'edificio finanziario europeo".
"Difendere la civiltà, no nostalgia del passato"
Nel suo messaggio il presidente della Repubblica ha voluto fare riferimento anche al riaffacciarsi, all'interno dell'opinione pubblica, di "spinte che immaginano senza motivo un futuro frutto di nostalgie di un passato che ci ha riservato invece spesso tragedie". Secondo il capo dello Sato "ciascuna generazione viene chiamata a combattere contro fantasmi che sperano, nell'oblio, di poter riemergere con vesti nuove. Tocca alle forze della società civile essere consapevoli che difendere il quadro delle civiltà in cui vivono è compito che non soltanto gli interessa ma li riguarda".