Mattarella e Steinmeier a Marzabotto per l’ottantesimo anniversario dell’eccidio compiuto dai nazisti

Mattarella e Steinmeier a Marzabotto per l’ottantesimo anniversario dell’eccidio compiuto dai nazisti

Mattarella e Steinmeier a Marzabotto per l’ottantesimo anniversario dell’eccidio compiuto dai nazisti


29 settembre 2024, ore 17:00

Il presidente tedesco ha chiesto perdono per la strage a nome del suo Paese, parlando in italiano

"Quasi ottocento le vittime, uccise tra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944 nei Comuni di Marzabotto, Monzuno e Grizzane Morandi. Quasi duecento i bambini. Marzabotto e Monte Sole sono simbolo tra i più sconvolgenti della strategia di annientamento che accompagnò la volontà di dominio, il mito razziale, la sopraffazione nazionalista, insomma quell'impasto ideologico che sospinse il nazismo -e i loro complici, tra cui il regime fascista - a perseguire il catastrofico progetto di conquistare l'Europa e svuotarla della sua storia". Così a Marzabotto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della commemorazione dell'ottantesimo anniversario dell'eccidio, a cui ha partecipato il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier. "Marzabotto e Monte Sole sono pietre angolari della Repubblica italiana. A ottant'anni da quei tragici giorni oggi avvertiamo più nitidamente che Marzabotto e Monte Sole sono simbolo e fondamenta dell'intera Europa, prova del nostro destino comune che, insieme, nei giorni scorsi, a Berlino come a Bonn e Colonia, abbiamo confermato di volere scegliere", ha sottolineato il nostro capo dello Stato. Le scuse di Steinmeier per l'eccidio compito dai nazisti. "Oggi sono qui davanti a voi come Presidente Federale tedesco e provo solo dolore e vergogna. Mi inchino dinnanzi ai morti. A nome del mio Paese oggi Vi chiedo perdono", ha detto il presidente tedesco. 


Steinmeier, libertà e democrazie vanno difese

"I nostri due Paesi sanno che la democrazia, anche dopo essere stata conquistata, non è mai scontata. Sappiamo che la libertà e la democrazia vanno protette e difese, che un nazionalismo eccessivo porta alla guerra. Dobbiamo, quindi, andare avanti sulla nostra strada della riconciliazione e dell'amicizia, verso un buon futuro per i nostri figli e nipoti in un'Europa forte, unita e democratica", ha dichiarato a Marzabotto il leader di Berlino.



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