Mattarella, la rivoluzione silenziosa delle donne, promotrici del cambiamento. Ancora troppi gli abusi
08 marzo 2024, ore 15:30 , agg. alle 17:02
La cerimonia al Quirinale pone l'attenzione sul ruolo dell'arte, cruciale per quella rivoluzione culturale necessaria nel nostro Paese. E il presidente cita anche Giulia Cecchettin
Motori del cambiamento da sempre, eppure costrette a uno sforzo innaturale per emergere, ispiratrici e mai protagoniste: parla così delle donne il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel corso della cerimonia al Quirinale. "Le ansie di crescita, di emancipazione, l'anticipo del cambiamento recano il segno delle donne. Alcesti, Antigone, Clitemnestra, Fedra, Medea, Elettra, sollecitano tuttora la nostra riflessione, ci parlano ancora" sottolinea Mattarella. "Pensiamo a figure come l'americana Dorothy Day, impegnata prima a sostegno della battaglia delle "suffragette" per il voto alle donne, poi contro la povertà e l'esclusione sociale, infine per la pace". Esempi delle rivoluzioni "silenziose" delle donne. Una rivoluzione che continua, nonostante il peso dei pregiudizi che tuttora sono presenti nelle società che si ritengono più avanzate.