Matteo Lepore a RTL 102.5: “Le multe per la città a 30 km/h costano di più al comune che ai cittadini”
Matteo Lepore a RTL 102.5: “Le multe per la città a 30 km/h costano di più al comune che ai cittadini”
18 gennaio 2024, ore 10:03 , agg. alle 10:14
Il sindaco di Bologna sui nuovi limiti stradali: “Manterremo sei rilevatori: per prendere una multa serve impegnarsi”
Il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, è stato ospite su RTL 102.5 in compagnia di Enrico Galletti, Giusi Legrenzi e Massimo Lo Nigro per discutere di “Città 30”, l’ultimo provvedimento di sicurezza stradale della città di Bologna.
“L’OBIETTIVO NON È AUMENTARE LE MULTE”
«È evidente che inizialmente sorgano perplessità e disagi, alcune persone temono di essere multate ad ogni angolo. In realtà, l'obiettivo non è aumentare le multe, bensì ridurre gli incidenti e la velocità, in molte strade ma non in tute. Attualmente Bologna sta andando piano e il limite viene rispettato. Ieri sono state emesse solo due sanzioni, indice che la città è collaborativa. Il primo giorno è stato caratterizzato da cortei, molta politica e strumentalizzazione, nonché una discussione con i sindacati degli autisti degli autobus. È da tempo che abbiamo un tavolo aperto con i sindacati; dopo il periodo di stop a causa del COVID, la carenza di risorse ha generato considerevoli disagi finanziari nelle società di trasporto pubblico. È evidente che i sindacati sfruttino anche queste situazioni legate alla "città 30" per affrontare tematiche che per loro sono di portata complessiva», afferma Matteo Lepore a RTL 102.5. «Se la sperimentazione della "città 30" avrà successo, lo vedremo nei prossimi mesi; da sei mesi stiamo già sperimentando senza sanzioni effettive. Adesso, con l'introduzione delle sanzioni, tutti si rendono conto degli sviluppi imminenti. Confido che, nelle prossime settimane, la comprensione del provvedimento migliori e si evidenzi che le problematiche cittadine non sono legate solo alla velocità stradale». «La questione va considerata anche da un punto di vista diverso: molte segnalazioni dei cittadini riguardano la sicurezza stradale, richiedendo dossi, rallentatori e maggiori misure di sicurezza nei quartieri. Tutti devono contribuire, ma è essenziale garantire un buon servizio pubblico ai cittadini. Va notato che, oltre ai cantieri, Bologna affronta anche il problema delle due torri e la chiusura di importanti arterie», continua.
“MOLTI CITTADINI MI SCRIVONO E CREDONO IN QUESTA SCELTA”
«Ci sono tanti cittadini che mi scrivano e mi dicono che credono in questa scelta, tanti familiari di vittime della strada. All’inizio anche io ero scettico, poi mi ha convito l’incontro con le associazioni familiari delle vittime. L'anno scorso, nel capoluogo, si sono verificate una trentina di vittime, tra motociclisti, pedoni e giovani». Sulla giornata di ieri: «Non mi sono occupato della velocità dell'auto della presidente Meloni, l'incontro è stato positivo e abbiamo firmato un accordo su investimenti significativi per il territorio», dichiara il sindaco di Bologna a Non Stop News.
“PER NOI COSTA DI PIU’ FARE LE MULTE CHE INCASSARE”
«È evidente che ci sia molta disinformazione e strumentalizzazione. Si possono avere tanti dubbi ma se in Europa riescono a rispettare il limite a 30 km/h significa che queste critiche sono infondate. È vero che ci sono delle segnalazioni ma noi abbiamo deciso di non multare ovunque e contro tutti, focalizzandoci su sei luoghi, spostati in base all'incidentalità e alle scuole, con chiare segnalazioni, per prendere una multa ci vuole impegno. Per noi costa di più farle queste multe che incassare, lo facciamo per sensibilizzare i cittadini su sicurezza stradale. Sono multe da ventinove euro, con quella somma non paghiamo il costo per le pattuglie e per i segnalatori. Il signore che è stato multato perché andava a 39 Km/H è stato multato in una strada che ha il limite di 30 da diversi anni, davanti ad una scuola dove un anno e mezzo fa è morta una donna. Se c’è una strada a Bologna dove ha senso fare le multe è quella, e i bolognesi onesti intellettualmente lo sanno», conclude Matteo Lepore a RTL 102.5.