Avrebbe aiutato per anni il fratello a sottrarsi alla cattura, gestendo il patrimonio di famiglia e lo smistamento dei pizzini attraverso cui il boss restava in contatto con i suoi uomini. É di associazione mafiosa la pesante accusa per Rosalia Messina Denaro, arrestata questa mattina. Nell’ordinanza di custodia cautelare il Giudice sottolinea il ruolo non occasionale, ma strutturato della donna, che avrebbe scambiato con il boss anche periodici resoconti delle spese. Secondo gli inquirenti c'era il pericolo che, restando in libertà, Rosalia Messina Denaro potesse diventare "la nuova mente strategica dell'organizzazione mafiosa".
IL PIZZINO NELLA SEDIA
Tutto è iniziato il 6 dicembre scorso, quando nel piazzare delle microspie a casa della donna, un appartamento di Castelvetrano, i Carabinieri del Ros hanno trovato, nascosto nella gamba cava di una sedia, un pizzino in cui si descrivevano, dietro nomi in codice, le condizioni di salute del boss. Il promemoria è stato fotografato e rimesso al suo posto dagli inquirenti. Ma proprio da lì sono partiti gli incroci di dati che hanno poi portato all'arresto del capomafia, il 16 gennaio scorso, nella clinica di Palermo in cui si curava.
IL "MANIFESTO" DEL BOSS
Tra i tanti pizzini trovati, ce n'è uno in particolare che colpisce, datato 15 dicembre 2013 e indirizzato ad alcuni conoscenti dopo l'arresto di alcuni parenti del latitante.
"Essere incriminati di mafiosità, arrivati a questo punto, lo ritengo un onore" scriveva il boss.
"Siamo stati perseguitati come fossimo canaglie, trattati come se non fossimo della razza umana, siamo diventati un'etnia da cancellare. Eppure siamo figli di questa terra di Sicilia, stanchi di essere sopraffatti da uno Stato prima piemontese e poi romano, che non riconosciamo". Secondo il Gip si tratta di espressioni
"inquietanti e eversive".ROSALIA MESSINA DENARO
Rosalia, detta
Rosetta, è la maggiore delle 4 sorelle di Messina Denaro, ed è madre di Lorenza Guttadauro, avvocato che, dal giorno del suo arresto, assiste il capomafia, e moglie di Filippo Guttadauro che ha scontato 14 anni per associazione mafiosa ed è tuttora in carcere. Il secondo figlio della donna, Francesco, nipote prediletto del padrino trapanese, sta espiando una condanna a 16 anni sempre per associazione mafiosa.