Matteo Messina Denaro: scoperto a Campobello di Mazara il secondo covo, è un bunker
18 gennaio 2023, ore 18:00
Nella stanza blindata si accede passando dal fondo scorrevole di un armadio. Il super boss mafioso visitato dai medici nel carcere dell’Aquila
Al secondo covo, scoperto questa mattina, utilizzato da Matteo Messina Denaro a Campobello di Mazara, nel trapanese, gli investigatori sarebbero arrivati grazie all'analisi di alcuni dati catastali. Il bunker, situato al primo piano di una palazzina, è stato perquisito alla ricerca di soldi, documenti e pizzini: il cosiddetto tesoro di Matteo Messina Denaro. Lo stabile si trova a circa 300 metri dall'abitazione individuata nella stessa area la notte tra lunedì e martedi, dopo la cattura dell’ex primula rossa a Palermo. Nella stanza blindata, si è appreso, si può accedere solo passando dal fondo scorrevole di un armadio, pieno di vestiti. L'abitazione è di Errico Risalvato, 70 anni, assolto nel 2001 dall'accusa di mafia, ritenuto vicino al capomafia di Castelvetrano. E’ stato lo stesso proprietario della casa a dare agli investigatori la chiave della stanza blindata. Errico Risalvato viene sentito in queste ore dagli inquirenti. Il secondo covo di Matteo Messina Denaro si trova in via Maggiore Toselli, a Campobello di Mazara. Intanto, l’ex super latitante è stato sottoposto ad una lunga visita medica nel penitenziario di massima sicurezza dell'Aquila. Il capomafia al 41 bis, malato di cancro, si è mostrato apparentemente sereno. Tutte le cure chemioterapiche verranno effettuate preferibilmente in carcere, per evitare spostamenti. Tali cure verranno somministrate, a partire da domani, in una stanza clinica allestita, d'accordo con la Asl, accanto alla sua cella. Il boss mafioso, arrestato lunedì scorso dopo 30 anni di latitanza, è stato sottoposto a un colloquio psichiatrico al termine del quale non sarebbero state riscontrate particolari patologie psichiche ma anzi sarebbe stato confermato il suo deciso proposito di non parlare o pentirsi.
Indagato un secondo medico
Proseguono le indagini sui fiancheggiatori di Matteo Messina Denaro. Indagato un secondo medico. Si tratta dell’oncologo trapanese Filippo Zerilli. Avrebbe prescritto esami per accedere alle cure chemioterapiche al capomafia che, lo ricordiamo, si faceva chiamare Andrea Bonafede. Ora i carabinieri dovranno accertare se Zerilli fosse a conoscenza della vera identità del paziente. Perquisito a Trapani il reparto di Oncologia dell'ospedale Sant'Antonio Abate, alla ricerca del primo esame istologico effettuato da Matteo Messina Denaro, a cui è stato diagnosticato un tumore al colon.