08 settembre 2022, ore 09:35
Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, è stato ospite questa mattina in Non Stop News con Giusi Legrenzi, Enrico Galletti e Massimo Lo Nigro
IL COMMENTO DI MATTEO RENZI ALLE PAROLE DI ENRICO LETTA
“Non so più come fare con Enrico. A parte che lo sta prendendo in giro persino la Meloni. La discussione di ieri con Enrico Letta è stata ripresa su tutti i giornali su due punti. Il primo è che la Meloni ringrazia sui social Letta che da un mese fa campagna elettorale senza accorgersene per la Meloni. Persino lei lo prende in giro ringraziandolo per tutte le cose che ha detto sulle tasse, sul reddito di cittadinanza e anche lo sfondone sulla legge elettorale. È vero che avevo fatto una legge elettorale che era quella che definivamo del sindaco d’Italia ed era collegata alla riforma costituzionale che nei fatti toglieva potere al Senato e si andava a superare il bicameralismo. Chi vinceva governava per cinque anni. La fregatura che Enrico non si ricorda è che qui ho perso il referendum e quindi quella legge elettorale su cui avevo messo la fiducia è venuta meno. È arrivata una nuova legge elettorale su cui c’era l’accordo di Forza Italia, PD, Lega e tutta una serie di altre persone su cui il governo ha messo la fiducia, ma era il governo Gentiloni con il ministro Finocchiaro. Questo rancore personale che Letta ha nei miei confronti, probabilmente risale alla campanella, 'stai sereno' e dintorni, sta portando Letta ad arrivare a dire: 'Ha ragione la Meloni e ha torto Renzi'”.
C’è stato anche il commento sul Terzo Polo. “Le sembra normale fare una campagna elettorale dicendo cose false? Chi vota destra si becca Salvini e Meloni, chi vota il Terzo Polo si becca Calenda e Renzi, chi vota il PD si becca Di Maio e Letta. La verità è che il voto va a un partito e Letta si vergogna di aver fatto l’accordo con Di Maio e Fratoianni. Pensiamo agli eventi concreti. C’è un tema oggi, quello di pagare meglio il lavoro e come dare lavoro. Letta dice di voler archiviare il Jobs Act, dove c’ero io e c’era anche lui, e vuole abbracciare il reddito di cittadinanza. C’è qualcuno che si ricorda che il PD era contro il reddito di cittadinanza? Un cittadino che ci ascolta e sente un partito che dice via il Jobs Act e il reddito di cittadinanza, vota Letta o il M5S? Per questo mi piacerebbe confrontarmi con la Meloni e dirle che il suo programma economico non sta in piedi. Dal punto di vista economico. Io credo che non si possa continuare a far pagare ai figli le spese di oggi, per cui non sono favorevole a fare oggi uno scostamento di bilancio, sarebbe un modo per mettere in conto alle nuove generazioni ulteriore debito, ma si può sempre discutere di tutto. Penso che stia arrivando una tempesta economica che deve gestire gente che sa dove mettere le mani. L’altro giorno raccontavamo come siamo il primo Paese al mondo che propone una flat tax con diciotto diverse modalità di interpretazione. Indipendentemente da questioni tecniche, c’è chi dice il 15%, chi il 23%. Vuoi non metterci Quota100? Poi quando Berlusconi parte sulla campagna elettorale è incontenibile. Berlusconi è arrivato a riproporre le dentiere. Dalla dentiera alle pensioni faccio un conto e dico che sono tra i novantacinque e i cento miliardi di euro. Cara Meloni, questi soldi li trovate al Monopoly oppure pensate di mandare all’aria il governo? Io se fossi Letta direi questo alla Meloni, invece occhi di tigre è ossessionato da me. Poverino, deve esserci rimasto male”.
OLTRE ALLA MELONI NON È STATO INDIVIDUATO UN LEADER?
“Finché c’è questa legge elettorale che non permette come io sognavo con la legge Italicum di scegliere il sindaco d’Italia per cinque anni, che per me è l’ABC, noi abbiamo un sistema in cui i governi si fanno e disfano in Parlamento. Quindi di conseguenza è il Parlamento che decide chi va a fare il presidente del consiglio, gli elettori scelgono i parlamentari. Se andiamo in Parlamento e otteniamo un bel risultato con Calenda, penso andrà così perché trovo tanta gente di destra che non vuole più votare per Salvini e Berlusconi e tanta gente di sinistra che dice che il PD è diventato sovietico e quindi vogliono votare Calenda e Renzi. Io do per scontato di stare sopra Forza Italia, bel risultato è se riusciamo a portare Draghi. Se ci sarà la Meloni premier noi diremo le cose sulle quali siamo d’accordo e le cose contro le quali combattiamo. Se c’è la Meloni stiamo all’opposizione, se c’è Draghi siamo in maggioranza, mia modesta opinione. Amici che ci ascoltate, secondo voi per andare a discutere in Parlamento e al consiglio europeo sull’inflazione, sulle tensioni di guerra, è meglio avere un premier come Draghi o un premier come la Meloni?”.
RENZI E I SOCIAL
Secondo uno studio gli indecisi sono i diciottenni, i neolaureati e gli ultracinquantenni. “Il punto dei giovani è complesso, su Tik Tok mi trovo come un pesce fuor d’acqua, è un modo che appartiene a una generazione diversa, tuttavia visto che ho degli argomenti veri e penso che i diciottenni siano delle persone serie che hanno un loro cervello, io voglio parlare con loro. Siamo gli unici che hanno detto sempre di sì agli impianti, su questi temi ho risposto a un commento e ho discusso delle questioni dell’energia. A chi mi chiede quando ho perso il referendum perché non ho lasciato la politica la risposta è sempre perché mi hanno eletto. La dimensione personale di cosa fare da grande mi ha interrogato, sicuramente se avessi deciso di mollare del tutto farei una vita più tranquilla, ho accettato di rimettermi in gioco perché mi hanno eletto, altrimenti sarei rimasto fuori. Io non ho cambiato idea su niente, ma sulla mia vita sul fatto di fare o meno politica. Quando si parla di Europa non sono come gli altri che una volta vogliono andare da Putin, una volta da Biden. La differenza tra me e gli altri è che io ho cambiato idea sulla mia vita e su ciò che attiene alla mia sfera personale, gli altri hanno cambiato idea sui contenuti ed è per questo che fuggono da un dibattito, nessuno vuole fare un dibattito civile e ordinato. Un mese fa abbiamo chiesto su RTL 102.5 a Berlusconi io, Calenda a tutti gli altri leader, un dibattito che è civiltà politica e loro scappano, perché hanno cambiato idea su tutti gli argomenti”.
L’AUMENTO DEGLI STIPENDI
“Se l’aumento che viene dato dallo stipendio di oggi potesse essere totalmente detassato senza limiti, oggi avremmo un aumento degli stipendi aumentato”.
ALLEANZE POST VOTO E IL GOVERNO LARGO CON MELONI
Calenda ha detto che vorrebbe fare un governo largo anche con la Meloni. “La sintesi è questa: se governa Meloni siamo all’opposizione in modo civile, se governa Draghi siamo in maggioranza. Se non hanno i numeri ci sarà il governo Draghi. La partita ormai è a due: o vince la destra con Salvini e Berlusconi con Meloni, o vince uno schieramento che si riconosce nella figura di Mario Draghi. La dimostrazione della complessità del sistema politico è che se tu votassi la legge elettorale del sindaco d’Italia, la sera delle elezioni sai chi ha vinto e chi governa, e anche che sai che per cinque anni nessuno lo tocca. A me ha colpito che Macron nel 2019, a metà mandato, aveva un tasso di gradimento bassissimo, ovvero il 9% e la cosa divertente è che ha potuto continuare a fare il Presidente perché c’era un sistema che lo blindava per cinque anni”.
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