28 novembre 2024, ore 10:00
Il capo politico di Noi Moderati, Maurizio Lupi, è stato ospite su RTL 102.5 in compagnia di Luigi Santarelli e Massimo Lo Nigro per un punto sulle ultime notizie di politica e attualità.
CANONE RAI, LE POSIZIONI DELLA MAGGIORANZA
«Penso che la definizione migliore di quanto successo l’abbia data ieri Giorgia Meloni: si tratta di un inciampo, che non deve accadere, ma su un tema puntuale, dove non c’è una differenza di visione. Tutta la maggioranza ritiene che la Rai sia un servizio pubblico fondamentale, che deve affrontare le sfide del futuro, e quindi ha bisogno di risorse. Queste possono essere garantite dal canone, che può essere mantenuto fisso o ridotto, oppure – se ridotto – finanziato attraverso la fiscalità generale. La Lega proponeva di diminuire il canone, una sua battaglia, ma Forza Italia, ma anche alcuni di noi, pensa fosse meglio – essendo 20 euro – non abbassare il canone ma finanziare il servizio pubblico tramite la fiscalità generale. A quel punto, come già accaduto sul tema del terzo mandato, si è proceduto al voto. Questo, però, non mette in crisi il governo, anche perché ci sono buone notizie che arrivano dall’Europa, e abbiamo un lavoro importante da fare sulla legge di bilancio per dare messaggi significativi a chi ci ascolta», dichiara Maurizio Lupi.
«Salvini dice che questa è da sempre una battaglia della Lega. Penso che sia naturale e giusto che ogni partito abbia le sue battaglie. La nostra forza è essere una coalizione che, alla fine, ha una visione unitaria. In questo momento, però, credo che sia importante ricordare che chi ci ha votato – ma anche tutti gli altri cittadini – ci chiede di governare, di andare avanti e di attuare il programma. Le differenze tra di noi esistono e sono una ricchezza, ma è fondamentale abbassare i toni. Secondo me, la Rai deve utilizzare bene le risorse che le vengono date, ed è importante avere un servizio pubblico. Bisogna tornare a riflettere su cosa la Rai debba fare e su cosa significhi davvero servizio pubblico. Pensate, ad esempio, alle dirette del tennis, uno sport che è sempre sembrato elitario: se voglio guardare una partita in televisione, devo pagare un canone o un abbonamento a chi la trasmette. Credo sia giusto fare servizio pubblico ma che si occupi di offrire alcune cose», aggiunge.
IL RUOLO DELL’ITALIA NELL’UNIONE EUROPEA
«A me sembra che la questione essenziale sia una sola: chi sosteneva che l’Italia non avrebbe contato in Europa perché guidata dal centrodestra, grazie a Dio si è sbagliato. L’Italia sarà protagonista nei prossimi cinque anni, con una vicepresidenza esecutiva affidata a Raffaele Fitto e deleghe fondamentali. Era necessario dare il via libera affinché l’Europa potesse funzionare, ma l’Europa funziona anche grazie ai suoi rappresentanti, al lavoro della Commissione, dei governi e del Parlamento. Ora si tratta di fare bene anche in Europa, perché le sfide sono molte e le difficoltà enormi. Fino ad ora non siamo stati in grado di affrontare sfide importanti come la transizione ecologica in modo da conciliare la difesa dell’ambiente senza mettere in difficoltà le nostre imprese. Qui si pone un tema cruciale. Credo che questo debba essere il fulcro del dibattito: un’Europa che metta al centro i cittadini».