Maxi-blitz contro il traffico di droga a Catania, 25 arresti; spacciavano anche donne con i bimbi in braccio

Maxi-blitz  contro il traffico di droga a Catania, 25 arresti; spacciavano anche donne con i bimbi in braccio

Maxi-blitz contro il traffico di droga a Catania, 25 arresti; spacciavano anche donne con i bimbi in braccio


08 giugno 2021, ore 09:34 , agg. alle 10:51

Lo smercio della droga avveniva in un cortile; boss picchiava e umiliava, sui social, le vedette usate per controllare che le forze dell'ordine non entrassero nella zona

Una 'piazza di spaccio' nello storico rione San Cristoforo di Catania, con cui un sodalizio criminale riusciva ad accaparrarsi guadagni per 10mila euro al giorno, è stata sgominata da un blitz dei Carabinieri del Comando provinciale di Catania. Arrestate 25 persone, accusate, a vario titolo, del reato di associazione per delinquere, finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti. L'indagine, denominata 'Piombai' dal nome della strada in cui operavano gli indagati, coordinata dalla Direzione distrettuale Antimafia etnea e condotta dal nucleo Operativo della compagnia Piazza Dante, ha consentito di disarticolare l’organizzazione malavitosa che gestiva un imponente e fiorente traffico di cocaina e crack.

Droga smerciata in un cortile

Lo spaccio, è emerso dalle osservazioni dei Carabinieri, avveniva principalmente nel cortile comune ad abitazioni della famiglia del boss che controllava la vasta area di spaccio, al quale si poteva accedere soltanto da due portoni blindati. Il cortile era costantemente sorvegliato da 'vedette', e protetto da cani di grossa taglia oltre che da un avanzato sistema di videosorveglianza attivato per allertare gli spacciatori dall'eventuale arrivo delle forze dell'ordine.

Anche le donne avevano un ruolo

Tra le indagate ci sono anche la moglie e la cognata del 'capo piazza', che, secondo l'accusa, gestivano i guadagni, occultando il denaro incassato, e affiancavano e talvolta sostituivano gli uomini della famiglia nel controllo e nell'organizzazione delle attività, non curandosi affatto, in alcuni frangenti, della presenza dei figlioletti in tenera età. Lo testimoniano le immagini riprese dai carabinieri, con telecamere nascoste, in cui si vede una donna spacciare mentre tiene il figlio piccolo in braccio.

Vedette picchiate e riprese

Dalle indagini è emerso anche che alcune delle 'vedette' utilizzate dal gruppo sarebbero state picchiate dal boss che gestiva la piazza, che poi riprendeva le derisioni e le umiliazioni inflitte loro con il proprio cellulare e ne postava i video sui social. Secondo la ricostruzione della Direzione distrettuale Antimafia, i pestaggi e i successivi filmati dovevano avvalorare pubblicamente la posizione di subordinazione delle vedette. Tra le immagini in possesso dei carabinieri ci sono quelle di un giovane costretto a entrare nel contenitore dell'immondizia e di un altro a farsi avvolgere il volto con del nastro isolante.


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