Maxi frode per 440 milioni di euro. Falsi crediti per Sismabonus e Bonus facciate
31 gennaio 2022, ore 11:30
La truffa scoperta dalla Guardia di finanza in un'indagine partita da Rimini e poi estesa a diverse regioni. Complessivamente sono 78 le persone indagate e 35 le misure cautelari emesse dal gip
Risorse stanziate dallo Stato per aiutare le imprese e i commercianti in difficoltà a causa della pandemia sono finite nelle tasche sbagliate, quelle di professionisti, imprenditori e commercialisti che non ne avevano diritto. Una maxi frode per 440 milioni di falsi crediti tra sismabonus e bonus facciate scoperta dalla Guardia di Finanza, che sta eseguendo 35 misure cautelari, di cui otto in carcere e quattro ai domiciliari nonché 23 interdittive. Sono 78 in totale gli indagati.
LE PERQUISIZIONI
Sono state eseguite 80 perquisizioni e il sequestro dei falsi crediti, di beni e assetti societari, tra le persone coinvolte, nove avevano presentato domanda di reddito di cittadinanza e tre avevano precedenti di polizia per associazione a delinquere di stampo mafioso. Secondo quanto emerso, tutti gli indagati facevano parte di un'associazione con base a Rimini ma con ramificazioni in tutta Italia.
OPERAZIONE FREE CREDIT
Su provvedimento del gip del Tribunale di Rimini sono state disposte 35 misure cautelari personali di cui otto in carcere e quattro ai domiciliari nonché 23 interdittive di cui 20 all'esercizio di impresa nei confronti di altrettanti imprenditori e tre all'esercizio della professione nei confronti di altrettanti commercialisti, in quanto ritenuti componenti di un articolata organizzazione criminale con base operativa a Rimini ma ramificata in tutto il territorio nazionale, responsabile di aver creato e commercializzato per 440 milioni di euro falsi crediti di imposta, introdotti tra le misure di sostegno emanate dal Governo con il decreto rilancio, durante la fase più acuta dell'emergenza sanitaria da Covid-19 per aiutare le imprese e i commercianti in difficoltà. All'operazione, scattata in Emilia Romagna e in contemporanea in Abruzzo, Basilicata, Campania, Lazio, Lombardia, Marche, Puglia, Sicilia, Toscana, Trentino e Veneto, hanno partecipato i finanzieri del comando provinciale della Guardia di Finanza di Rimini, con il supporto di 44 reparti territorialmente competenti, nonché della componente aerea del Corpo, del supporto tecnico dello Scico e del Nucleo Speciale Frodi Tecnologiche, per un totale di oltre 200 militari.