Maxi operazione antimafia: sequestrati beni per oltre 131 milioni di euro

Maxi operazione antimafia: sequestrati beni per oltre 131 milioni di euro

Maxi operazione antimafia: sequestrati beni per oltre 131 milioni di euro


In manette 18 persone nell'ambito della retata svolta su tutto il territorio nazionale

Duro colpo della Direzione Investigativa Antimafia di Roma alla criminalità organizzata. Questa mattina all’alba una maxi operazione che ha coinvolto oltre 500 operatori impegnati in varie regioni italiane, ha portato all’esecuzione di diciotto misure cautelari, al sequestro di beni per oltre 131 milioni di euro, per un totale di 57 persone indagate.

A finire in manette anche Antonio Nicoletti, figlio dell'ex storico esponente della banda della Magliana, Enrico, e il figlio di Michele Senese, Vincenzo, ritenuto il capo della camorra a Roma. Misura cautelare anche per il produttore cinematografico Daniele Muscariello e il noto manager musicale Angelo Calculli. Arrestati anche Roberto Macori e Salvatore D'Amico.


L’Operazione

I destinatari delle misure cautelari disposte dal Gip del Tribunale di Roma (su richiesta della Procura della Capitale), sono ritenuti gravemente indiziati di far parte di due associazioni (con l’aggravante mafiosa) radicate a Roma e strutturate al fine di consumare estorsioni, usura, fittizia intestazione di beni, riciclaggio, auto riciclaggio e reimpiego in attività economiche di proventi illeciti. Attività criminali volte, secondo l'accusa, ad agevolare i clan di camorra Mazzarella - D'Amico, le cosche della 'ndrangheta Mancuso e Mazzaferro e il clan Senese.

La retata di questa mattina è stata possibile solo dopo un lungo lavoro di indagine. La raccolta di informazioni da parte degli inquirenti è stata avviata nel marzo 2018 e ha portato le forze dell’ordine a individuare una vera e propria centrale di riciclaggio operante nella Capitale con interessi su tutto il territorio nazionale. Alla base dell’attività illecita meccanismi di intimidazione a la derivante condizione di assoggettamento dovuta agli stretti legami con le organizzazioni criminali mafiose tradizionali che avrebbero fornito garantito alle “frange operative” vere e proprie armi da guerra.


I sequestri

Insieme alle misure cautelari, questa mattina il Giudice per le indagini preliminari ha disposto anche il sequestro preventivo di 3 società e per equivalente fino alla concorrenza di una somma che supera i 131 milioni di euro. Secondo le forze dell’ordine, i soldi confiscati sarebbero frutto dei reati contestati.



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