Medio Oriente: approvato l'accordo per la tregua dal gabinetto di sicurezza israeliano. Ora è la volta del Governo
17 gennaio 2025, ore 17:00
Complicato il cammino verso il definitivo ok all'accordo per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi israeliani nel governo di Netanyahu. L'ala oltranzista non cede e vota contro. Intanto a Gaza si aggiorna la conta delle vittime
Il gabinetto di sicurezza israeliano ha approvato l'accordo con Hamas sul cessate il fuoco a Gaza e sullo scambio di ostaggi con prigionieri palestinesi. Il ministro per la Sicurezza nazionale Ben Gvir e il ministro delle Finanze israeliano Smotrich hanno votato contro l'accordo per il cessate il fuoco a Gaza e il rilascio di 33 ostaggi in cambio di detenuti palestinesi durante la riunione. L'accordo è stato comunque approvato e a breve sarà votato dal governo israeliano. Lo ha riferito l'ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu. La riunione del governo si è tenuto nell'ufficio del primo ministro Netanyahu a Gerusalemme. Il premier israeliano ha cercato la mediazione con l’ala oltranzista del suo governo.
IL PATTO CON GLI AMERICANI
Gli equilibrismi politici sono estremamente complessi. Il primo ministro israeliano ha richiesto la copertura degli Stati Uniti, ricevendo garanzie sia dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden, quanto dal futuro inquilino della Casa Bianca Donald Trump, che potrà riprendere la guerra nella Striscia di Gaza se non dovesse reggere la seconda fase dell'accordo con Hamas. Durante la riunione del gabinetto di sicurezza, il premier ha letto ai ministri la
trascrizione di alcuni dei suoi colloqui con Biden e con Trump.
L'ALA OLTRANZISTA NON CEDE
Ben Gvir, ministro della sicurezza e esponente della destra religiosa, che ha votato contro il trattato, ha dichiarato di essere "ancora più terrorizzato" dall'accordo dopo che sono emersi nuovi dettagli sui prigionieri palestinesi che saranno rilasciati in cambio degli ostaggi (israeliani) "Tutti sanno che questi terroristi cercheranno di fare di nuovo del male, di uccidere di nuovo", ha affermato in un video messaggio. "Faccio appello ai miei amici del Likud e di Sionismo religioso (che fa riferimento a Smotrich ndr), non è ancora troppo tardi, abbiamo ancora la riunione del governo, possiamo fermare questo accordo, unitevi a me, possiamo fermarlo", ha aggiunto. 700 dei 1700 detenuti palestinesi che verranno rilasciati nella prima fase dell’accordo, sarebbero terroristi, di cui 250-300 stanno scontando l'ergastolo. Ieri, Ben Gvir aveva annunciato che lui e il suo partito si dimetteranno se l'accordo verrà approvato.
LA PRIMA FASE
Intanato, è confermato l’inizio della prima fase del trattato che prevede il rilascio da parte di Hamas di 33 israeliani detenuti nella Striscia di Gaza e oltre 1.700 prigionieri palestinesi incarcerati nelle prigioni di Tel Aviv. Secondo indiscrezioni l'elenco degli ostaggi che saranno liberati dal gruppo palestinese sarà ricevuto da Israele entro domani. I piccoli Bibas, rapiti con i genitori, sarebbero nella lista, ma non si sa se vivi. Anche le ragazze prese al rave e le 5 soldatesse nell'elenco. Anche i corpi dei sequestrati non sopravvissuti verranno restituiti alle famiglie. Mentre, saranno donne e 210 minori palestinesi a lasciare per primi le carceri di Tel Aviv.
NELLA STRISCIA NON SI FERMANO I RAID
E mentre tutto questo accade, il ministero della salute palestinese aggiorna il numero delle vittime: 113 da quando è stato annunciato l’accordo, 88 nelle ultime 24 ore. 46.876 il bilancio delle vittime dall'inizio della offensiva lanciata da Israele dopo l'assalto subito da Hamas. Il gruppo islamico ha accusato Israele di provocare
"massacri orribili" a Gaza per "bloccare" l'accordo che dovrebbe entrare in vigore domenica. In una nota la fazione ha puntato il dito contro l'"intensificazione deliberata" degli attacchi aerei sull'enclave e ha esortato i mediatori a fare pressione su Israele affinché "fermi i massacri".
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