Medio Oriente, domani missione della presidente del Consiglio Giorgia Meloni in Giordania e in Libano
Medio Oriente, domani missione della presidente del Consiglio Giorgia Meloni in Giordania e in Libano Photo Credit: Agenzia Fotogramma
17 ottobre 2024, ore 17:00
Anche il ministro della Difesa, Guido Crosetto, fra 24 ore discuterà a Napoli della crisi medio-orientale con i suoi omologhi del G7. Mentre la prossima settimana sia in Israele che in Palestina si svolgerà la visita del ministro degli Esteri Antonio Tajani
Giorgia Meloni si recherà domani, venerdì 18 ottobre, in Giordania e in Libano. Una missione importante e molto delicata per la presidente del Consiglio, che si trova oggi a Bruxelles per il Consiglio europeo.
Il Re
La visita in Giordania, ad Aqaba, prevede un incontro bilaterale con Re Abdullah II nel corso del quale si affronterà la crisi in Medio Oriente. L'Italia intende ribadire il suo sostegno a una nazione che costituisce un elemento fondamentale per la stabilità della regione. La leadership giordana rappresenta un interlocutore prezioso e sta svolgendo un ruolo cruciale sia per ridurre la tensione sia per scongiurare un ulteriore peggioramento del quadro. Al centro dei colloqui fra Meloni e Abdullah II ci sarà, in particolare, la situazione umanitaria a Gaza: la Giordania svolge un ruolo decisivo per la consegna degli aiuti alla popolazione civile e i due leader si confronteranno sulla proposta giordana della 'Gaza humanitarian Gateway' per far fronte alla crisi crescente nella Striscia, su cui hanno già avuto un primo confronto a Cipro, la settimana scorsa, durante il vertice MED9.
Beirut
Da Aqaba la premier si sposterà poi a Beirut per incontrare il primo Ministro Najib Mikati e il presidente del Parlamento, Nabih Berri. Meloni sarà il primo leader a visitare il Libano dall'inizio delle operazioni di terra delle forze israeliane e ribadirà la volontà italiana di contribuire alla stabilizzazione del confine israelo-libanese chiedendo l'impegno di tutte le forze libanesi di garantire in ogni momento la sicurezza del personale Unifil. Meloni ha già effettuato analoga richiesta al premier israeliano Benjamin Netanyahu nella conversazione telefonica di domenica scorsa. La presidente del Consiglio, secondo quanto si apprende, si confronterà con i suoi interlocutori libanesi sugli elementi necessari per una piena applicazione della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. In particolare, ribadirà l'impegno per sostenere le forze armate libanesi nell'assunzione delle loro responsabilità su tutto il territorio libanese, un tema su cui l'Italia svolge da tempo un ruolo guida, sia con una specifica missione bilaterale (MIBIL) sia presiedendo il Comitato Tecnico Militare per il Libano che coordina il sostegno internazionale alle forze armate libanesi.
Crosetto
Inoltre, sempre domani, il ministro della Difesa, Guido Crosetto, discuterà a Napoli questo tema coi suoi omologhi G7, nell'ambito della riunione ministeriale Difesa sotto la presidenza italiana del G7. Gli incontri saranno anche l'occasione per approfondire il confronto con gli interlocutori regionali sulla crisi dei rifugiati siriani, resa ancora più drammatica dagli ultimi sviluppi che hanno visto un milione di sfollati in Libano (il 20% dell'intera popolazione) e almeno 300mila persone cercare rifugio in Siria. Meloni ha già promosso su questo tema un incontro a quattro a Cipro cui hanno partecipato anche il re Abdullah II, il presidente di Cipro, Christodoulides, e la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
UE
La posizione italiana, ma anche di altri Stati Ue, è che occorra rivedere la strategia dell'Unione europea per la Siria e lavorare con tutti gli attori per creare le condizioni affinché i rifugiati siriani possano fare ritorno in patria in modo volontario, sicuro e sostenibile. In questo senso, si legge il sostegno dell'Italia all'impegno che sta portando avanti l'Unhcr e la decisione di rafforzare la presenza diplomatica a Damasco. Gli incontri del presidente del Consiglio, così come la visita la prossima settimana in Israele e Palestina del ministro degli Esteri Antonio Tajani, si inseriscono negli sforzi quotidiani del governo italiano per promuovere la fine delle ostilità a Gaza come in Libano, sostenendo gli sforzi di mediazione in essere, in primo luogo da parte degli Stati Uniti, e intendono anche porre le basi per la necessaria riflessione, che sarebbe ora che iniziasse anche all'interno dell'Unione Europea, sugli scenari post-conflitto e su come l'Italia e l'Europa potranno contribuirvi.