Meloni torna a Tunisi con Von Der Leyen e Rutte, obiettivo migranti ed energia
16 luglio 2023, ore 10:32
Sul tavolo un memorandum con il governo di Tunisi per il controllo delle frontiere la gestione dei flussi migratori
Nuova missione in Tunisia per la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che torna a Tunisi insieme alla presidente della Commissione europea Ursula Von Der Leyen e al premier olandese Mark Rutte. Scopo della visita è siglare un memorandum d'intesa con il presidente tunisino Kais Saied su temi di gestione dei flussi migratori e partenariato energetico. La prossima settimana, poi, il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi riceverà a Roma il suo omologo tunisino, dopo aver dichiarato che "il blocco navale lo stiamo facendo con l'accordo con la Tunisia". Meloni è partita subito dopo aver inaugurato in mattinata il collegamento Frecciarossa tra Roma e Pompei insieme al ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.
L'accordo
Ultimo miglio dunque per il memorandum tra Unione europea e Tunisia che segna una novità nella gestione europea dei flussi migratori dal nord Africa. Da quanto si apprende, il testo a cui hanno lavorato le delegazioni prevede dei primi stanziamenti europei a Tunisi in due tranche da 150 e 105 milioni di euro per migliorare il controllo delle frontiere da parte del governo di Saied, che pure nelle ultime ore avrebbe chiesto più fondi. Nell'accordo anche un partenariato energetico per nuove forniture dall'Africa all'Unione europea per cui potrebbe essere previsto un nuovo stanziamento da parte di Bruxelles. In questo caso, però, nulla dovrebbe muoversi prima della risoluzione dello stallo che da tempo insiste tra la stessa Tunisia e il Fondo monetario internazionale rispetto a un prestito di 1,9 miliardi di euro che l'FMI chiede di vincolare a un percorso di riforme, definito un "diktat" dal presidente Saied.
La politica migratoria tunisina
Rispetto alle criticità nella gestione dei migranti, negli ultimi giorni le autorità tunisine hanno incrementato le comunicazioni sui ricollocamenti. Nel corso di una riunione del Consiglio di sicurezza nazionale, poi, il presidente Saied aveva annunciato una lotta a tutto campo contro i trafficanti. "Preferisco che questa migrazione venga definita disumana, non irregolare" aveva dichiarato. "Sono consapevole di ciò che sto sostenendo, molti sono i casi di migrazione e questa non è la sua solita forma, ma una vera e propria deportazione. Il tutto è gestito da reti criminali che praticano la tratta di esseri umani e il traffico di organi. Queste reti hanno uno scopo lucrativo, ma mirano anche all'esistenza stessa dei paesi e delle nazioni". Diverse organizzazioni non governative del Paese intanto sono tornate a chiedere al governo di Tunisi interventi per garantire una adeguata assistenza a quei migranti che, scrivono le ONG, vivono una "situazione catastrofica".