Mercoledì 24 Novembre i tassisti di tutta Italia si fermeranno dalle ore 08.00 alle 22.00
23 novembre 2021, ore 17:39
La manifestazione nazionale si terrà a Roma ,durante la giornata verranno forniti i servizi di garanzia a tutela dell’utenza debole
I tassisti italiani saranno in sciopero contro la liberalizzazione del trasporto pubblico non di linea, per impedire che una legge regali l'intero settore alle multinazionali. La protesta culminerà con un corteo a Roma al quale parteciperanno i tassisti provenienti da tutta Italia. Durante lo sciopero saranno garantiti servizi sociali gratuiti alle fasce deboli dell'utenza. I tassisti milanesi hanno deciso che eventuali somme corrisposte a titolo di rimborso spese saranno raccolte ed interamente devolute. Il limite dei due passeggeri se non famigliari nel sedile posteriore è visto come un inutile limite dai guidatori delle auto bianche. Intanto è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la nuova disposizione che è entrata subito in vigore con il divieto appunto per taxi e ncc di portare oltre due passeggeri a bordo (se non sono dello stesso nucleo familiare), nonché il controllo del green pass ai varchi elettronici nelle grandi stazioni e la possibilità di fermare i treni se a bordo ci sono persone con sintomi Covid.
Le lamentele dei tassisti
Su tutte le auto verrà affisso un volantino con questa lettera: nel quale c’è scritto: «Sciopero perché difendo il mio lavoro da chi vorrebbe distruggere il servizio pubblico, 40.000 imprese e 40.000 famiglie; sciopero perché voglio continuare a garantirti una tariffa certa, visibile, amministrata; sciopero perché tu non cada preda di un freddo moltiplicatore di prezzo che lo raddoppia, triplica, a seconda della richiesta di corse; sciopero perché come te, sono stufo di pagare le tasse che evadono le multinazionali; sciopero perché voglio regole certe per tutti e non una giungla in cui vince il più furbo, o il più ladro; sciopero perché come te, sacrifico ogni mio attimo per dare dei sogni ed un futuro dignitoso alla mia famiglia. Contro la politica collusa con le multinazionali».