Mercurio nel tonno in scatola, scatta l'allarme, ma l'Associazione Nazionale Conservieri Ittici e delle Tonnare assicura: "No rischio salute in Italia"
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31 ottobre 2024, ore 16:00
Il caso esploso dopo le ricerche condotte da due Ong, Bloom e Foodwatch
Il tonno in conserva venduto in vari Paesi europei, tra cui anche l’Italia, contiene mercurio, sostanza potenzialmente nociva per la salute. Ad affermarlo è una recente ricerca condotta da due Ong, Bloom e Foodwatch, sul tonno in scatola. Entrambe chiedono di "adottare misure urgenti", fra le quali l'abbassamento dei limiti autorizzati di tale sostanza. E così nelle ultime ore è scattato l'allarme. Secondo Bloom tutte le 148 scatolette di tonno selezionate a caso in Gran Bretagna, Francia, Italia, Germania e Spagna e sottoposte ai test in un laboratorio indipendente "sono risultate contaminate da mercurio". Il gruppo, che si batte per la protezione degli oceani, ha affermato che in più della metà delle scatolette il livello di mercurio era superiore al limite massimo di 0,3 milligrammi per chilogrammo, ossia il limite massimo fissato per altre specie di tonno.
"Nessun rischio sul mercato italiano"
L'Ancit (Associazione Nazionale Conservieri Ittici e delle Tonnare) precisa però che "non c'è nessun rischio di non conformità da mercurio nel tonno in scatola commercializzato sul mercato italiano". L'associazione aggiunge che "il tonno in scatola sul mercato italiano, rispetta la legislazione dell'Unione Europea in materia di sicurezza alimentare e per la possibile presenza del mercurio risponde ai requisiti di legge imposti dall'Unione Europea", sottolinea Ancit. Che cos'è il mercurio?
Il mercurio è un metallo rilasciato nell'ambiente sia da fonti naturali, sia in conseguenza dell'attività dell'uomo. Di conseguenza, tracce di mercurio (inclusa la sua forma organica, denominata metil-mercurio), possono essere presenti nei prodotti ittici, come in altri prodotti alimentari. Per quanto concerne il tonno, i tenori massimi ammessi dall'Unione europea (quindi anche dall'Italia), sono fissati dal Regolamento Ue 915/2023 in 1 mg di mercurio per kg di peso fresco. Altre rassicurazioni arrivano dall'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), che afferma che "un consumo di pesce nel range di 2-4 porzioni settimanali fornisce benefici netti per la salute, indipendentemente dal rischio derivante dall'esposizione al metilmercurio". Inoltre, la Ssica, Stazione Sperimentale per l'Industria delle Conserve Alimentari di Parma, si sottolinea, è impegnata ad effettuare campagne di monitoraggio dei valori di mercurio presente nel tonno confezionato a livello industriale presente in Italia e prelevato presso la rete commerciale. Nessuno dei campioni analizzati dal 2019 al 2023 - osserva il direttore generale Paolo Cozzolino - ha superato il limite del regolamento e il valore medio riscontrato è inferiore a 0,2 mg/Kg, quindi meno di un quinto del valore massimo tollerabile.
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