04 aprile 2021, ore 16:14
agg. 06 aprile 2021, ore 08:54
In occasione della Pasqua, Bergoglio ha chiesto alla Camunità Internazionale di superare i ritardi nella distribuzione delle dosi
"Tutti, soprattutto le persone più fragili, hanno bisogno di assistenza e hanno diritto di avere accesso alle cure necessarie. Ciò è ancora più evidente in questo tempo in cui tutti siamo chiamati a combattere la pandemia e i vaccini costituiscono uno strumento essenziale per questa lotta. Nello spirito di un internazionalismo dei vaccini, esorto pertanto l'intera Comunità Internazionale a un impegno condiviso per superare i ritardi nella loro distribuzione e favorirne la condivisione, specialmente con i Paesi più poveri", così Papa Francesco in occasione del messaggio Urbi et Orbi.
Papa Francesco, invoca un sostegno per chi soffre a causa della pandemia
"Cristo risorto è speranza per quanti soffrono ancora a causa della pandemia, per i malati e per chi ha perso una persona cara. Il Signore dia loro conforto e sostenga le fatiche di medici e infermieri", questa l’invocazione del Pontefice. “Il Signore ispiri l'agire delle autorità pubbliche affinché a tutti, specialmente alle famiglie più bisognose, siano offerti gli aiuti necessari a un adeguato sostentamento", ha sottolineato il Santo Padre. Il Pontefice ha ricordato una frase pronunciata da Wojtyla in occasione di un viaggio ad Haiti: “Occorre che i poveri di tutti i tipi riprendano a sperare”. E proprio al popolo haitiano Papa Francesco ha rivolto un pensiero di incoraggiamento.
Anche gli studenti nei pensieri di Bergoglio
Il Papa, nel messaggio di Pasqua, ha rivolto un pensiero anche agli studenti che a causa dell'emergenza pandemica sono stati lontani dalle aule scolastiche con la didattica a distanza. “Gesù risorto è speranza pure per tanti giovani che sono stati costretti a trascorrere lunghi periodi senza frequentare la scuola o l'università e condividere il tempo con gli amici. Tutti abbiamo bisogno di vivere relazioni umane reali e non solamente virtuali, specialmente nell'età in cui si forma il carattere e la personalità".
Basta guerra, questa l'invocazione del Santo Padre
"Troppe guerre e troppa violenza ci sono ancora nel mondo. Il Signore, che è la nostra pace, ci aiuti a vincere la mentalità della guerra. Il Signore conceda a quanti sono prigionieri nei conflitti, specialmente nell'Ucraina orientale e nel Nagorno-Karabakh, di ritornare sani e salvi alle proprie famiglie, e ispiri i governanti di tutto il mondo a frenare la corsa a nuovi armamenti", questo il grido di dolore del Papa ci nel messaggio Pasquale trasmesso in tutto il mondo. "Oggi, 4 aprile, ricorre la Giornata mondiale contro le mine antiuomo, subdoli e orribili ordigni che uccidono o mutilano ogni anno molte persone innocenti", ha concluso Bergoglio.