Messina Denaro, a Palermo disposta la custodia cautelare in carcere dell’autista
20 gennaio 2023, ore 16:00
E’ finita, avrebbe detto il capomafia quando ha capito che sarebbe finito in manette. Lo ha riferito al gip Giovanni Luppino
"E' finita", sarebbe questa la frase pronunciata da Matteo Messina Denaro al suo autista Giovanni Luppino quando ha capito che a breve sarebbe finito in manette. Lo ha riferito lo stesso Luppino al gip, Fabio Pilato, che oggi pomeriggio ha disposto la custodia cautelare in carcere per l’agricoltore cinquantanovenne. L'uomo, che deve rispondere di favoreggiamento, è stato arrestato lunedì scorso a Palermo insieme con il capomafia presso la clinica Maddalena, in cui è scattata l'operazione che ha portato alla cattura dell'ex primula rossa di Cosa nostra. Giovanni Luppino, interrogato ieri nel corso dell'udienza di convalida dell'arresto in flagranza, ha negato di essere stato a conoscenza della vera identità del passeggero. Versione inverosimile, secondo il Gip, per il quale Luppino è la persona più vicina al super boss mafioso su cui forze di polizia giudiziaria e magistratura siano riusciti ad oggi a mettere le mani. "L’autista è custode di segreti e prove che se lasciato libero farebbe sparire", si legge nell’ordinanza con cui è stato disposto il carcere. Al momento del fermo Giovanni Luppino aveva con sé un coltello, due telefoni cellulari in modalità aereo e una serie di bigliettini e fogli manoscritti, con riportati anche numeri di telefono. "Era consapevole dell'identità di Matteo Messina Denaro tanto da camminare armato e ricorrere ad un contegno di massima sicurezza per evitare possibili tracciamenti telefonici", si legge ancora nell’ordinanza. "Ricorre il pericolo di fuga in quanto l'essere a stretto contatto con un soggetto in grado di mantenere lo stato di latitanza per ben trent'anni, postula la conoscenza anche della rete creata per sfuggire alla giustizia, di cui Luppino stesso potrebbe avvalersi per darsi alla macchia". Questo è un ulteriore passaggio del documento scritto dal giudice per le indagini preliminari Fabio Pilato.
Perquisizioni a Campobello di Mazara
Perquisizioni a tappeto anche oggi a Campobello di Mazara, nell'ambito delle indagini sull'arresto del boss Matteo Messina Denaro. Questa mattina è stata controllata l'abitazione di un legale, l'avvocato Antonio Messina, che si trova di fronte la casa del fratello del capomafia, catturato lunedì scorso. Perquisita anche l’abitazione estiva del legale situata a Torretta Granitola, sul litorale del trapanese.