Messina Denaro non partecipa all'udienza sulle stragi. Le indagini proseguono, sequestrato un nuovo immobile

Messina Denaro non partecipa all'udienza sulle stragi. Le indagini proseguono, sequestrato un nuovo immobile

Messina Denaro non partecipa all'udienza sulle stragi. Le indagini proseguono, sequestrato un nuovo immobile Photo Credit: AgenziaFotogramma.it


Il boss ha scelto di non collegarsi con l’aula bunker, forse a causa della prima seduta di chemioterapia. Convalidato l'arresto per l’autista e sequestrata la casa della madre di Andrea Bonafede

Matteo Messina Denaro si trova in carcere all’Aquila, dove è stato stabilito che svolgerà anche i trattamenti medici. Proprio in queste ore avrebbe dovuto essere sottoposto alla prima seduta di chemioterapia. A quanto si apprende da fonti informate, sarebbe stata allestita un'apposita stanza non molto distante dalla sua cella. Anche se secondo le ultime notizie, la seduta di oggi sarebbe slittata perchè il boss avrebbe richiesto un ulteriore intervento del medico. In carcere è quindi tornato il professor Luciano Mutti, primario del reparto a gestione universitaria dell'ospedale de L'Aquila, che lo ha visto oggi per la seconda volta. Forse proprio a causa del trattamento in programma, il boss avrebbe scelto di non partecipare all'udienza nell’aula bunker del carcere Malaspina di Caltanissetta, dove si celebrava il processo d’appello a suo carico, accusato di essere mandante delle stragi di Capaci e Via d’Amelio.

LA RINUNCIA ALL'UDIENZA

Era stato predisposto anche un videocollegamento per l’eventuale presenza del boss, ma Messina Denaro ha rinunciato a presenziare all’udienza che, dopo la richiesta del legale del boss, è stata rinviata al prossimo 9 marzo. “Presumo che la situazione legata al suo stato di salute e alle cure che si stanno prestando all'imputato lo abbiano determinato a questa scelta'' ha commentato il procuratore generale di Caltanissetta Antonino Patti. "Che collabori lo speriamo tutti, ma nessuno di noi può saperlo. É depositario di conoscenze sulla stagione stragista del '92 e '94 ancora oggi non sondate e sconosciute da altri collaboratori" ha concluso il procuratore.


LUPPINO: NON SAPEVO FOSSE MESSINA DENARO
Intanto le indagini partite dopo l’arresto del boss, lunedì scorso a Palermo, continuano. Dopo l'interrogatorio di garanzia, il giudice per le indagini preliminari ha convalidato l'arresto di Giovanni Luppino, l’autista fermato insieme a Matteo Messina Denaro mentre lo accompagnava alla clinica la Maddalena. "Non sapevo che fosse lui, solo un pazzo avrebbe potuto accompagnarlo sapendo che si trattava del boss" ha dichiarato Luppino, come ha riferito il difensore, l’avvocato Giuseppe Ferro. L’uomo ha sostenuto di non conoscere Messina Denaro, che gli era stato presentato come cognato di Andrea Bonafede, e che lunedì era la prima volta che lo accompagnava a Palermo, dove il boss doveva sottoporsi ad un ciclo di chemioterapia.

SEQUESTRATA LA CASA DELLA MADRE DI ANDREA BONAFEDE

Posta sotto sequestro anche la casa della madre di Andrea Bonafede, la falsa identità utilizzata dal boss. Bonafede era risultato anche proprietario del primo dei due immobili considerati covo del capomafia nell'ultimo periodo della sua latitanza trentennale, individuati dalle forze dell'ordine a Campobello di Mazara. Anche questa terza abitazione si trova nello stesso rione, il quartiere Guaguana. La casa è disabitata da tempo. 


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