Michel apre al 'passaporto' per i vaccinati in Ue per viaggiare liberamente, in Austria, obbligo di mascherine Ffp2
Michel apre al 'passaporto' per i vaccinati in Ue per viaggiare liberamente, in Austria, obbligo di mascherine Ffp2
18 gennaio 2021, ore 08:00 , agg. alle 14:30
Entra sempre più nel vivo il dibattito sull'introduzione di un 'passaporto vaccinale' per potersi muovere in Europa
Entra sempre più nel vivo il dibattito sull'introduzione di un 'passaporto vaccinale' per potersi muovere liberamente in Europa. La proposta, formulata dalla Grecia, è stata accolta con favore dal presidente del Consiglio Ue Charles Michel, che ne discuterà con i leader dei 27 giovedì prossimo in videoconferenza.
Una boccata d'ossigeno per il turismo
L'idea di un certificato europeo per le persone vaccinate è stata lanciata dal premier greco Kyriakos Mitsotakis per ridare ossigeno al turismo. Il dibattito "è molto pertinente" perchè tiene alta l'attenzione sulla campagna vaccinale, che resta "la priorità assoluta", ha sottolineato Michel, senza comunque nascondere le difficoltà. Un passaporto del genere, infatti, potrebbe essere visto come uno strumento per rendere i vaccini obbligatori, mentre molti Paesi vogliono mantenere la volontarietà, ha rilevato il leader belga. Allo stesso tempo, di fronte alla violenza della pandemia, bisognerà fare scelte "coraggiose", ha avvertito Michel.
La gran Bretagna
Al dibattito sul passaporto dei vaccini non parteciperà la Gran Bretagna, ormai fuori dall'Ue. L'isola, al contrario, in questo momento è più blindata che mai dopo lo stop ai collegamenti con Portogallo e Sudamerica, per paura della variante brasiliana, e l'imposizione di test anti-Covid per i passeggeri in arrivo dagli altri Paesi. Inoltre, tutti coloro che arrivano nel Regno potrebbero essere costretti a trascorrere un periodo di quarantena in appositi hotel, a loro spese: il governo sta valutando questa opzione.
La variante britannica
La variante britannica del virus spaventa non solo a Londra ma tutta l'Europa. Anche l'Austria, come Germania e Olanda, ha prolungato il lockdown nazionale, fino al 7 febbraio. "Abbiamo ancora due o tre mesi difficili davanti a noi", ha avvertito il cancelliere Sebastian Kurz, che ha imposto ulteriori restrizioni: l'uso di mascherine Ffp2 nei negozi e sui mezzi pubblici e l'aumento a 2 metri del distanziamento. La linea dura adottata dai governi serve anche a guadagnare tempo, in attesa che le campagne di vaccinazioni raggiungano numeri significativi. La Gran Bretagna ha già fornito la prima dose a 3,8 milioni di persone e l'obiettivo di Londra è coprire tutta la fascia degli adulti entro settembre. In Ue l'Italia ha fatto meglio di tutti per il momento, con oltre un milione e centomila vaccinati, davanti alla Germania. Ed ha iniziato la somministrazione del richiamo, così come la Spagna. Mentre Israele si conferma il paese più virtuoso al mondo: ha già coperto oltre il 20% della popolazione. Negli Stati Uniti, travolti da quasi 400mila morti, Joe Biden punta a 100 milioni di dosi nei suoi primi 100 giorni. Per Anthony Fauci l'obiettivo è "fattibile".