Migranti: da nove giorni in attesa di un porto sicuro, 439 persone a bordo di una nave di Medici senza Frontiere
Migranti: da nove giorni in attesa di un porto sicuro, 439 persone a bordo di una nave di Medici senza Frontiere
28 gennaio 2022, ore 09:00
I salvataggi, effettuati dalla nave Geo Barents, in diverse operazioni nel Mediterraneo tra il 19 e il 21 gennaio; a bordo ci sono ormai 439 persone, un quarto sono ragazzini per la maggior parte non accompagnati; le condizioni dei migranti peggiorano, spiegano i componenti dell'equipaggio
In attesa di un porto sicuro
Sale la tensione a bordo della Geo Barents, la nave di Medici senza Frontiere che da giorni ormai attende un porto sicuro per i 439 naufraghi soccorsi in sei diverse operazioni nel Mediterraneo centrale tra il 19 e il 21 gennaio. Tra loro tantissimi sono i minori, circa il 25 per cento, e nel 90 per cento dei casi hanno viaggiato da soli. Il naufrago più giovane ha appena due mesi di vita.
Stress e paura, i migranti chiedono di sbarcare
Tra i sopravvissuti sono sempre più frequenti attacchi di panico e un forte stress psicologico, mentre il team medico sta fornendo le prime cure ai casi clinici a bordo. "La salute psicologica e fisica dei sopravvissuti sta peggiorando mentre l'Europa si gira dall'altra parte", spiega l'equipaggio. "Siamo stati testimoni di un peggioramento della situazione con il passare dei giorni - dice Hager Saadallah, psicologa a bordo della nave di Msf - alcuni di loro si sono persino chiesti se il mondo si sia dimenticato di loro. E tempo che l'Europa faccia il suo dovere e assegni un porto sicuro di sbarco il prima possibile per far sì che queste persone possano ricominciare a vivere e a guarire le loro ferite in un posto in cui si sentano al sicuro". "Tutte le persone a bordo sono stanche e stremate dal lungo viaggio in mare e dalla permanenza in Libia caratterizzata da violenze e torture -ha spiegato Alida Serrachieri, responsabile medico a bordo della Geo Barents - Ci sono persone con traumi o affette da malattie croniche e diversi casi di malnutrizione". "Il team medico - spiega Riccardo Gatti, responsabile delle operazioni di soccorso della Geo Barents - sta cercando di fornire le prime cure e di mantenere i casi clinici stabili, ma la situazione è veramente difficile. Quello che stiamo vivendo a bordo è la difficoltà crescente a livello psicologico, ci sono casi limite".
L'Ong ha ricevuto dei no da Malta
Già sei le richieste inoltrate alle autorità maltesi e italiane. "Adesso non stiamo ricevendo più nessuna risposta - denuncia Gatti - Ci chiediamo da dove proviene questa mancanza di cura e sostegno nei confronti di persone bisognose? Non riusciamo a capire perché continuiamo a ricevere ripetuti silenzi dalle autorità italiane dopo aver ricevuto i dinieghi delle autorità maltesi".