Migranti: dopo il rilascio di alcuni migranti deciso dal Tribunale di Catania, il Viminale impugnerà la sentenza
30 settembre 2023, ore 17:00
E' scontro tra governo e giudici sulla decisione del tribunale di Catania di rimettere in libertà tre migranti del centro di Pozzallo. Il Ministero dell'Interno ha annunciato di voler impugnare il provvedimento
Il decreto del governo con le nuove norme sull'immigrazione non ha fatto in tempo a entrare in vigore che già scatena un polverone giuridico e si apre un caso tra Tribunale di Catania e Ministero dell'Interno. Il caso monta dopo la decisione dei giudici siciliani di rimettere in libertà tre migranti trattenuti nel centro di Pozzallo. Uno dei tre è un cittadino tunisino sbarcato a metà settembre a Lampedusa e poi portato nel nuovo centro di Pozzallo, e messo in libertà. I giudici hanno motivato la decisione, ritenendo il recente decreto del governo "illegittimo in più parti" e in contrasto sia con la Costituzione che con le direttive europee. In particolare, sottolineano fonti legali, "i giudici contestano la nuova procedura di trattenimento e la cauzione da pagare per non andare nel centro".
Altri due immigrati rilasciati
Peraltro relativamente a due dei provvedimenti di non convalida del trattenimento, si tratta di due cittadini tunisini destinatari di provvedimenti di espulsioni già eseguiti (ciò nonostante rientrati nel territorio italiano) che nel corso dell’udienza per la convalida hanno invocato la protezione per la necessità di fuggire in un caso, "perché perseguitato per caratteristiche fisiche che i cercatori d’oro del suo Paese, secondo credenze locali, ritengono favorevoli delle loro attività (particolari linee della mano)"...nell’altro "per dissidi con i familiari della sua ragazza i quali volevano ucciderlo ritenendolo responsabile del decesso di quest’ultima".