Migranti, stop ai salvataggi anche per Save the Children e Sea Eye
14 agosto 2017, ore 11:24
Mancano le condizioni di sicurezza
In meno di 24 ore sono tre le Ong ad aver abbandonato le acque internazionali davanti ai porti libici per la mancanza di sicurezza e conseguentemente il rischio di non garantire l’efficacia delle operazioni di salvataggio. Infatti dopo Medici Senza Frontiere, anche Sea Eye e Save the Children hanno deciso di “ritirarsi”. Quella delle Ong è però una 'ritirata' piena di accuse: alla Libia in primis, per l'annuncio di Tripoli di voler creare una zona di ricerca e soccorso (Sar) molto più ampia delle acque territoriali, nella quale sarà possibile entrare solo dopo aver avuto l'autorizzazione delle autorità libiche. Ma anche all'Italia e all'Europa, "complici" del blocco che si sta creando e che, dicono, "contribuirà ad aumentare i morti nel Mediterraneo”. "Siamo rammaricati ma dobbiamo fermarci - dice Save the Children - Siamo di fronte ad una situazione molto preoccupante per lo staff e per la reale capacità della nave di mettere in atto la propria missione di soccorso". L’organizzazione, assicura il direttore delle operazioni Rob MacGillivray, "è pronta a riprendere le operazioni. Ma prima dobbiamo avere rassicurazioni sulla sicurezza degli equipaggi e sull'efficacia delle operazioni".