19 ottobre 2022, ore 17:00
E' un adolescente marocchino, arrivato in Italia da solo e ospitato da una comunità: è scappato più volte e ha compiuto nei giorni scorsi scippi e rapine di orologi ai passanti; in sette giorni è stato fermato quattro volte
E' una storia che parla di solitudine, di abbandono e di disperazione. A 12 anni, arrivato dal Marocco nel nostro Paese da solo, senza un riferimento, più volte affidato a una comunità, il ragazzino fermato per la quarta volta in una settimana per l'ennesimo scippo è uno dei giovanissimi migranti che dopo una drammatica esperienza di fuga dalla loro terra e di approdo in Italia, semplicemente spariscono, si smarriscono per poi diventare nuovamente visibili quando compiono un reato o entrano in una storia drammaticamente più grande di loro.
Fermato ancora nella notte
Così è accaduto a questo 12enne che i carabinieri hanno fermato a Milano per il furto di un orologio a un turista, in piazza Duca D'Aosta, in zona stazione Centrale. Durante l'operazione sono stati arrestati anche altri tre giovani senza fissa dimora e con precedenti. Due di loro, un 24enne marocchino e un connazionale che si è dichiarato 16enne, ma che - fanno sapere i carabinieri - è risultato almeno 19enne dall'esame auxologico, hanno cercato di rapinare un turista indiano di 36 anni: lo avrebbero avvicinato e afferrato per una gamba, per poi strappargli dal collo una collana d'oro del valore di 3.000 euro. Ne è nata una colluttazione nel corso della quale la vittima è riuscita a rientrare in possesso del monile, mentre i malfattori sono stati bloccati dai militari. Mentre i carabinieri erano impegnati nell'identificazione dei due, sono dovuti intervenire a poca distanza, dove un turista malesiano di 39 anni è stato spinto a terra e derubato di un orologio da circa 300 euro che aveva al polso, dal 12enne e da un 18enne libanese, poi arrestato. Una volta in caserma, il 24enne marocchino ha accusato un malore e difficoltà respiratorie ed è stato trasportato in codice verde presso il pronto soccorso dell'ospedale Fatebenefratelli, da cui è stato dimesso senza giorni di prognosi per intossicazione da benzodiazepina e cocaina. I tre arrestati sono stati associati presso la casa circondariale di Milano San Vittore. Il dodicenne, invece, è stato affidato a un centro servizi minori non accompagnati di Milano.
Scappato più volte dalla comunità
Il ragazzino, un migrante di origini marocchine senza parenti in Italia, la scorsa settimana era stato fermato tre volte in tre giorni e più volte affidato a comunità, da cui se ne è sempre andato. Secondo chi lo ha conosciuto nella struttura di accoglienza, "è imprescindibile una rete forte di servizi e un approccio non contenitivo, ma di accoglienza, vivere la comunità non come luogo chiuso ma aperto, come lo è di natura". La comunità, spesso, non è però la miglior soluzione per questi giovanissimi che hanno già sulle spalle la "dimensione di trauma legato all'avventura migratoria subita". In questo senso, sarebbe meglio, secondo gli esperti un affido omoculturale o la collocazione in una dimensione familiare più stretta. C'è anche il problema legato al fatto che spesso i ragazzi non vogliono restare in Italia , ma si sottolinea che magari un ragazzino che in Francia sarebbe ospite degli zii rimane bloccato qui dalle leggi comunitarie.