Mille giorni di guerra in Ucraina, Putin aggiorna la dottrina nucleare. Zelensky: vogliamo una pace giusta

Mille giorni di guerra in Ucraina, Putin aggiorna la dottrina nucleare. Zelensky: vogliamo una pace giusta

Mille giorni di guerra in Ucraina, Putin aggiorna la dottrina nucleare. Zelensky: vogliamo una pace giusta   Photo Credit: agenziafotogramma.it


19 novembre 2024, ore 11:13

il 24 febbraio 2022 iniziava l'invasione russa in Ucraina. Mosca continua la sua aggressione rafforzando le sue incursioni e minacciando un attacco nucleare.

Il 24 febbraio 2022 iniziava l’invasione russa in territorio Ucraino, 1000 giorni fa. Dopo ottant’anni di pace in Europa, le armi tornavano ad essere strumento per soddisfare mire espansionistiche che sembravano appartenere a tempi ormai sepolti.

LE VITTIME DELLA GUERRA

Invece sepolte sono state migliaia di persone, che hanno creduto nella possibilità di fermare l’imperialismo dell’Orso Russo, e continuano a crederci sacrificando la vita di figli mariti e parenti tutti, sotto il controllo della legge marziale che costringe tutti gli uomini, giovani e meno giovani, a imbracciare il fucile. Piazza Maiden, nel cuore di Kiev, simbolo della resistenza ucraina ai tempi dell’occupazione della Crimea da parte dell’esercito di Putin, oggi è di nuovo luogo di manifestazioni di rabbia e dolore. Il grande spazio della piazza è riempito da migliaia di bandierine con i colori dell’Ucraina, azzurre e gialle, per ricordare i martiri di questo conflitto. Sono tantissime anche le foto di volti sorridenti poste accanto a fiori colorati, e tantissimi quelli che le scrutano, cercando una faccia familiare di qualcuno che si conosceva o si amava. Soldati che si abbracciano, coppie di genitori che ricordano un figlio, scrivendone il nome su una bandierina, giovani donne con occhi che piangono da giorni. Insomma la quotidiana disperazione di un paese ferito, che celebra gli eroi involontari in una guerra che ha fiaccato il vigore di un popolo fiero.

L'ATTACCO  DI MILLE GIORNI FA

All’alba del 24 febbraio 2022 scatta l’invasione. Nel Nord le colonne corazzate si lanciano verso Kiev e circondano le metropoli di Sumy e Kharkiv. Putin è convinto che sarà una guerra lampo, che Kiev avrebbe capitolato in poche ore e che il comico (Zelensky, prima di diventare presidente dell’Ucraine, faceva l’attore) sarebbe stato sostituito con un ‘fantoccio’ al sodo dello Zar. Il Paese sarebbe tornato ad essere un satellite dell’impero sovietico. Ma le cronache raccontano un’altra storia: nonostante la devastazione di luoghi simbolo come le città di Mariupol, dove 20mila ucraini sono stati massacrati, Bakmut, Bucha, Kiev continua la sua strenua resistenza, e in questo senso si può asserire che il presidente russo ha perso la sua guerra. Sono passati mille giorni e il popolo è sfinito, i numeri sono pesantissimi e le perdite incalcolabili, non solo in termini di quantità, ma anche perché non è possibile essere precisi, si tratta di stime: i soldati caduti potrebbero essere 80 mila, e 400mila feriti. I civili 12 mila o forse 30, e sono dati per difetto. Un conto drammatico che si aggiorna senza sosta. Di oggi la notizia di un ostello colpito dalla furia russa: 7 morti di cui un bambino.

ZELENSKY VS PUTIN

E mentre Zelensky continua a chiedere con forza di non abbandonare il suo popolo per raggiungere una pace giusta, dopo che il presidente uscente Joe Biden ha autorizzato l’uso di missili a lungo raggio statunitensi in territorio russo, il presidente russo Vladimir Putin aggiorna la sua dottrina nucleare. Mosca ieri aveva affermato che ci sarebbero state risposte appropriate al via libera americano: la Russia potrà dare una risposta nucleare anche ad attacchi non nucleari da parte dell'Ucraina con l'uso di missili forniti da Paesi occidentali. E il mondo guarda incredulo.


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