12 ottobre 2024, ore 16:14
Giorgetti è pronto a intervenire su ministeri ed Enti pubblici. Salvini intende proteggere il proprio budget. Dall'opposizione torna l'accusa di una manovra "lacrime e sangue". Interviene anche l'Anci e Confindustria
Niente nuove tasse nella prossima manovra ma una spending review è necessaria. Eccoli i sacrifici che il ministro dell’Economia chiede direttamente ai colleghi di governo e agli enti pubblici “taglino le spese inutili o farò la parte del cattivo” le parole di Giancarlo Giorgetti che spiega “devono rendersi conto che "ogni euro che spendono è un euro che tolgono a ogni cittadino e a ogni impresa che paga le tasse". Il modello calcistico per il governo, continua Giorgetti, è quello dell’Atalanta “è gestita bene, punta sui giovani e se in passato navigava sempre a mezza classifica ora ha vinto l'Europa League e gioca pure in Champions League". La caccia alle risorse per la manovra accelera, i tagli ammonterebbero a circa 3 miliardi, unico capitolo che non sarà toccato quello della sanità. Ma Salvini, ministro, vicepremier e capo del partito che esprime il ministro dell'economia, ha annunciato che oggi vedrà Giorgetti per difendere il suo budget.
IL PIANO GIORGETTI
Il messaggio del ministro dell’economia ai colleghi di governo è chiaro “bisogna tagliare le spese inutili altrimenti farò io la parte del cattivo”. Giancarlo Giorgetti non fa sconti e chiede ai ministeri e agli enti pubblici di sacrificare qualche programma, magari totalmente inutile. Poi il titolare dell’economia, ribadisce che nella prossima manovra non ci saranno più tasse. “Sicuramente non ci saranno più tasse. Il cuneo fiscale diventerà strutturale” spiega il titolare dell’Economia ricordando inoltre che il debito pesa “su tutti gli italiani e le imprese e noi dobbiamo cercare di abbassare il debito”.
LA MAGGIORANZA
Della volontà di Salvini di difendere il proprio budget abbiamo già detto, dalla maggioranza si fa sentire l’altro vicepremier, Antonio Tajani, che ripete che con Forza Italia al governo le tasse non aumenteranno. Cosa peraltro scandita nei giorni scorsi anche dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
LE REAZIONI POLITICHE
Di rimpallo proprio tra Meloni e Giorgetti parla il portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Angelo Bonelli: da un lato lui chiede sacrifici, lei li esclude dall’altro ma una cosa è certa, sono pronti tagli al trasporto pubblico e alla scuola che già si trovano in situazioni drammatiche, si legge nella nota di Bonelli. Dal M5S, Giuseppe Conte si scaglia contro la misura degli incentivi fiscali per chi vuole restare al lavoro “Sulle pensioni il Governo Meloni parte per la luna di miele con Monti e Fornero, mentre manda i giovani sul Titanic. Per i pensionati propongono il 'fine lavoro mai' mentre ai nostri ragazzi sbattono in faccia la porta d'ingresso al mercato del lavoro. Che disastro” conclude Conte. Per il capogruppo democratico nella commissione Bilancio della Camera, Ubaldo Pagano “Salvini inizia con lo scaricabarile delle responsabilità attribuendo le scelte al solo Giorgetti perché non vuole prendersi responsabilità della manovra 'lacrime e sangue'”.
ENTI E IMPRESE
L’Anci Lombardia è netta “Diciamo al governo che i Comuni stanno già compartecipando notevolmente alla tenuta dei conti e della finanza pubblica. Non c'è spazio per ulteriori tagli e riduzioni di disponibilità di parte corrente”. Tranquillo sulla manovra, dopo le rassicurazioni alle imprese di questa mattina del ministro Adolfo Urso? Il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, dal palco del convegno dei Giovani Imprenditori a Capri risponde, sorridendo, con un accenno che richiama un classico modo di dire romanesco: "Tranquillo, ha fatto una brutta fine". Si fanno sentire anche i presidi “Basta sottrarre risorse alla scuola” si legge nella nota dell'associazione dei presidi di DirigentiScuola che chiedono al ministro Valditara di spiegare come il governo intende mantenere gli impegni presi.