Ministro Madia a RTL 102.5, La nostra lotta ai furbetti del cartellino

Ministro Madia a RTL 102.5: "La nostra lotta ai furbetti del cartellino"

Ministro Madia a RTL 102.5: "La nostra lotta ai furbetti del cartellino"


02 marzo 2017, ore 09:06
agg. 03 marzo 2017, ore 11:13

E' intervenuto in diretta durante "Non Stop News"

Il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione Marianna Madia è intervenuto in diretta su RTL 102.5 durante “Non Stop News”. Tema centrale la lotta contro i furbetti del cartellino: "Noi lo abbiamo affrontato senza una enfatica demonizzazione a fine di consenso, lo abbiamo affrontato con norme di buon senso equilibrate, abbiamo detto ‘Scusate, se io vedo con una prova schiacciante che un dipendente pubblico sta truffando, è normale che io debba aprire un procedimento disciplinare che magari dura quattro mesi e che poi magari ha un esito, il licenziamento, che viene annullato da un giudice perché in quei quattro mesi il procedimento disciplinare ha avuto un vizio formale?".
"Non è giusto perché la prova era schiacciante e l’errore c’era stato, - spiega il Ministro - quindi con una norma equilibrata abbiamo detto semplicemente che se è evidente che è sbagliato – a maggior ragione perché sei nella Pubblica Amministrazione e quindi lavori per la collettività e stai truffando tutti – io immediatamente devo fare in modo che tu abbia una sanzione ,che tu sia licenziato. Quello su cui siamo intervenuti è il lassismo nel sanzionare chi era aveva sbagliato evidentemente”.

Quelli che non controllano come pagano?
Noi in questo intervento normativo abbiamo detto che chi, a fronte di una prova schiacciante, non dà la sanzione, viene sanzionato. Quindi se il dirigente non licenzia il dipendente che è evidente che ha truffato, è il dirigente stesso che deve essere licenziato.

Rispetto ai casi ben noti di cronaca degli ultimi tempi la pubblica opinione può oggettivamente ritenere di aspettarsi delle risoluzioni concrete , efficaci e rapide? Si arriverà alla punizione dei responsabili?

Già ci si sta arrivando, perché questa norma che vi ho sintetizzato sta funzionando, ci sono già decine di casi in cui è stata applicata e quindi la risposta è che, sì, sta già avvenendo, non avverrà.

Però non le sembra che la percezione sia completamente diversa dalla realtà?

E’ giusto che la percezione degli italiani sia ancora questa, io capisco gli italiani, perché a fronte di tanti anni nei quali è stata da una parte demonizzata la figura del dipendente pubblico, e dall’altra i media hanno giustamente raccontato dei casi di malcostume che hanno indignato tutti, incluso me. Hanno fatto bene a farlo perché hanno raccontato alcuni casi di verità, io però devo anche dire che c’è tutta una parte di P.A. che non è carta e procedure, ma vita quotidiana di tutti, Sanità, Giustizia, Forze dell’Ordine. Penso al film ‘Fuocoammare’ che ci ha rappresentato agli Oscar - purtroppo non vincendo - che racconta che cosa è la Pubblica Amministrazione, cioè quel corpo fatto di sindaci, il medico Bartolo, le Forze dell’Ordine, che tutti insieme sono al servizio dei più bisognosi, la P.A. è anche quella. Capisco però che gli italiani, giustamente, dopo anni di racconti di episodi veri di malcostume, abbiano bisogno di un tempo lungo per cambiare idea, è giusto, li capisco.

Noi percepiamo un senso di disaffezione terribile, che a volte diventa pura rabbia sociale. Come si fa a reagire a tutto ciò prima di essere travolti dalla rabbia sociale?

Beh, è un lavoro quotidiano nel quale bisogna capire quali bisogni ci sono dietro la rabbia. Io sono molto contraria a dividere il mondo tra populisti e non populisti, ci sono i populisti e poi chi deve fare argine; no, io devo capire dietro la rabbia, dietro chi dà anche un voto democratico di protesta quali bisogno ci sono e, quotidianamente, non è un cosa che fa una persona sola. E’ una classe dirigente diffusa, radicata, parte dai sindaci, da chi sta quotidianamente sui territori, fino a chi governa, il dover dare risposte concrete, efficaci e convincenti a quei bisogni.