Minneapolis, scontri e tensioni dopo l'uccisione di Daunte Wright da parte della polizia, decine di arresti tra i manifestanti
13 aprile 2021, ore 09:40 , agg. alle 12:53
La polizia ha dovuto usare i lacrimogeni per disperdere le centinaia di persone scese in strada nonostante il coprifuoco proclamato dal sindaco della città. Rinviate le partite di basket Nba e della stagione di baseball della Mlb
A pochi giorni dalla sentenza per la morte di George Floyd, per la quale è sotto processo l’ex agente della polizia Derek Chauvin, l’uccisione di Daunte Wright durante un controllo stradale ha fatto riesplodere le tensioni razziali a Minneapolis. La comunità afroamericana è tornata in piazza per protestare contro la violenza della polizia. A nulla è valso il coprifuoco proclamato dal sindaco della città, Jacob Frey: centinaia di persone si sono radunate nei pressi di Brooklyn Center, il piccolo centro dove è avvenuto l’omicidio del 20enne. I manifestanti hanno affrontato gli agenti al grido di "no Justice, no peace". Per disperdere la folla, le forze dell’ordine ha usato i gas lacrimogeni e proiettili al peperoncini. La situazione è tornata alla normalità dopo ore e in seguito all’arresto di decine di persone, accusate di aver violato le disposizioni sul coprifuoco. Poche ore prima, per precauzione, erano state rinviate le partite della Regular season di Nba tra i Minnesota Timberwolves e i Brooklyn Nets, e quella della North american Championship di baseball tra Minnesota Twins e i Boston Red Sox.
"Nessuno è al di sopra della legge"
Dal presidente americano, Joe Biden, è arrivato un appello alla calma: "Penso a Daunte Wright, alla sua famiglia e al dolore, alla rabbia e al trauma che gli afroamericani sperimentano ogni giorno. Mentre attendiamo i risultati dell'indagine, sappiamo cosa dobbiamo fare per andare avanti: riportare fiducia e assicurare le responsabilità affinché nessuno sia al di sopra della legge ” ha scritto su Twitter. Poche ore prima aveva definito "tragico" quanto avvenuto a Minneapolis e comprensibili le proteste pacifiche, ma aveva messo in guardia rispetto alle scene di guerriglia viste per le strade della città: “Ogni protesta violenta non è assolutamente giustificabile", ha affermato, "così come non c'é giustificazione per vandalismi e saccheggi”.
Le indagini
Le indagini sulla morte di Daunte Wrigth proseguono anche grazie ai video delle bodycam dei poliziotti che hanno permesso di chiarire quanto successo. Il 20enne, secondo quanto si vede nelle immagini diffuse, in seguito a un controllo stradale sarebbe stato ucciso dagli agenti che cercavano di ammanettarlo. Il colpo lo ha raggiunto al torace mentre tentava di rientrare nell’abitacolo della vettura, probabilmente per darsi alla fuga. A sparare Kim Potter, un'agente considerata un veterano del dipartimento di Polizia. Secondo i primi accertamenti, si sarebbe trattato di un tragico e clamoroso incidente: l’agente avrebbe infatti impugnato la pistola invece del Taser e nelle fasi concitate dell’arresto avrebbe aperto il fuoco.