Missioni spaziali, l’Italia verso Marte per la mappatura di acqua e ghiaccio, in collaborazione con altri
03 febbraio 2021, ore 19:44 , agg. alle 10:25
Firmato il protocollo L' Agenzia spaziale italiana in collaborazione con la Nasa e con le agenzie Giapponese e Canadesi avvierà la missione Mars Ice Mapper, entro il 2026
La sonda pronta nel 2026
La navicella protagonista della missione, si legge in una nota dell'Asi, potrebbe essere pronta al lancio già dal 2026. Le quattro agenzie spaziali, si occuperanno intanto, di sviluppare un piano per valutare e definire i rispettivi ruoli e responsabilità e le opportunità di partnership con altre agenzie o privati. Dall'orbita marziana la sonda esplorerà le latitudini medie del pianeta, quelle più probabili e accessibili per il futuro atterraggio di nuove missioni robotiche e poi anche di astronauti. Sempre con lo sguardo alle missioni future, la sonda funzionerà pure come un ripetitore per le comunicazioni. Il suo primo compito, fondamentale, sarà comunque ottenere la mappa dei ghiacci. Per la tracciatura dovrà rilevare, fino a dieci metri di profondità, tutti i dati utili reperibili, relativi ai depositi di ghiaccio, come posizione, profondità, estensione e abbondanza. Il radar a bordo verrà progettato per poter aiutare nella identificazione delle proprietà delle polveri e del materiale roccioso che potrebbe influire sull'atterraggio e sull'accesso al ghiaccio. I dati acquisiti durante la missione, saranno a disposizione della comunità scientifica internazionale, sia per la scienza planetaria che per le future missioni umane su Marte.
L’Asi in campo con una collaborazione inedita
Per il capo dell'ufficio Missioni robotiche di esplorazione dell'Asi, Raffaele Mugnuolo, la firma della dichiarazione d'intenti "è il primo passo per l'avvio di una collaborazione innovativa: per la prima volta la realizzazione di una missione di questo genere si basa sull'iniziativa comune di quattro partner come Nasa, Csa, Jaxa e Asi". “Se la missione Mars Ice Mapper sarà confermata, sarà la prima di questo decennio dedicata aduna ricognizione marziana per rispondere al quesito su 'che cosa dobbiamo sapere prima di andare', fondamentale per le future missioni indirizzate verso Marte.