28 settembre 2023, ore 17:30
I fratelli Frattasio, celebri per le cassettine pirata degli anni Settanta e Ottanta, denunciano Amazon per violazione del marchio "Mixed by Erry". Secondo la famiglia originaria di Forcella l'azienda di Bezos avrebbe messo su un merchandising utilizzando il brand ritornato celebre dopo il film diretto da Sidney Sibilia.
Sembra di raccontare la legge del contrappasso con l’ultima vicenda che ha coinvolto i fratelli Frattasio, celebri al mondo per aver creato il marchio di “Mixed by Erry”. Firma che negli anni Settanta e Ottanta significava solo una cosa: musica in audiocassetta. Un dettaglio sicuramente rilevante è che questi prodotti rappresentavano una vera e propria impresa pirata, per quanto poi celassero una certa genialità per l’epoca d’oro dei nastri.
L'accusa ad Amazon per uso improprio del marchio “Mixed by Erry”
E proprio loro, che hanno fatto dell’illegalità il loro marchio di fabbrica, adesso sono pronti a denunciare il colosso di Jeff Bezos, Amazon. Il Golia del digitale, infatti, ha pensato bene di creare un merchandising appiccicando il marchio dei fratelli di Forcella (con tanto di utilizzo del cognome), che nell’ultimo anno ha raggiunto un’incredibile notorietà dovuta soprattutto al film diretto da Sidney Sibilia. Un’occasione di profitto troppo ghiotta per il terzo uomo più ricco del mondo.
I fratelli Frattasio hanno sbagliato ma hanno già pagato per riscattare quel marchio
Qualcuno a questo punto penserà: “è il karma”. Per questo bisogna fare le dovute distinzioni per squarciare il velo di populismo che potrebbe generare la notizia. La differenza è che Enrico (“Erry”) e i fratelli Beppe, Angelo e Claudio hanno pagato per quello che hanno fatto, quel marchio infatti è costato loro una condanna di quattro anni e sei mesi di reclusione con l’obbligo di risarcire le case discografiche danneggiate dal loro impero di audiocassette mixate e rivendute.
La presunta prepotenza del più forte
Mentre il gigante del tech pensa di passarla liscia solo perché dinanzi a sé non ha una multinazionale ma un dio minore: una famiglia normale e apparentemente debole per posizione, estrazione sociale e precedenti problemi con la giustizia. “Fosse stato un piccolo negozio, un ragazzo o un poveretto avremmo lasciato perdere, ci poteva anche stare, ma con Amazon è diverso. Se ce ne avessero parlato avremmo potuto magari accordarci, così ci avremmo guadagnato anche noi, ma così no», hanno spiegato i fratelli Frattasio questa mattina al quotidiano La Stampa che si è occupato della diffusione della vicenda.
Accordo o tribunale?
Adesso dopo la denuncia presentata dai legali dei fratelli partenopei le strade sono due e dipendono da Amazon: trovare un punto di incontro e di accordo con la parte lesa oppure andare fino in fondo e contendersi la sentenza definitiva in tribunale.