Scontri Libano-Israele, si avvicina la tregua

Scontri Libano-Israele, si avvicina la tregua

Scontri Libano-Israele, si avvicina la tregua   Photo Credit: agenziafotogramma.it


25 novembre 2024, ore 12:00

Ma l'estrema destra israeliana si oppone all’accordo proposto dagli USA

Un accordo che potrebbe essere già siglato questa settimana. Da mesi gli scontri tra Israele e Libano sono tornati a infiammare il Medio Oriente, con lanci di razzi tra lo Stato di Israele e i militanti di Hezbollah, uniti alle tensioni per gli attacchi ai militari della missione Unifil presenti sul territorio. Ieri sera il premier Netanyahu ha incontrato a Gerusalemme i propri ministri, rappresentanti della Difesa e diplomatici per discutere della proposta americana che potrebbe portare a un cessate il fuoco duraturo.

La proposta americana

La tregua proposta dagli Stati Uniti partirebbe da uno spostamento significativo delle milizie impegnate negli scontri. Da una parte il ritiro dei combattenti di Hezbollah a nord del fiume Litani; dall’altra il rientro dell’Idf (l’esercito israeliano) e l’inserimento di una forza internazionale di interposizione che faccia da garanzia al fine di attuare la risoluzione 1701 dell’Onu (approvata nell'agosto del 2006 con il fine di definire le regole d'ingaggio dei caschi blu delle Nazioni Unite).

Ieri sera il canale televisivo Kan aveva dato la notizia della chiusura dell’accordo per la tregua, motivando il ritardo diffusione da parte del governo della svolta con un’incertezza circa la strategia comunicativa più corretta per diffondere il messaggio. Poche ore fa, tuttavia, esponenti del governo israeliano hanno presentato dubbi significativi circa la ratifica del cessate il fuoco. In particolare, sarebbe stato proprio Ben Gvir a opporsi alla firma, definendo l’accordo "un grave errore". Il ministro israeliano di ultradestra si è categoricamente opposto a qualsiasi accordo che preveda una cessazione delle ostilità, anche temporanea, sia a Gaza che in Libano, e ha minacciato più di una volta di ritirare il suo partito dalla coalizione nel caso in cui Israele firmasse un accordo di tregua.

Gli scontri tra Idf e Hezbollah

Intanto proseguono i violenti scontri tra l’esercito israeliano e i combattenti libanesi. Secondo la National News Agency, nella notte sarebbero avvenuti bombardamenti su villaggi e città nel Libano meridionale, in particolare nei pressi della città di Khiam.

Il bilancio attualmente conta almeno un morto a causa di un raid aereo israeliano su Deir al-Zahrani e 15 case distrutte nella città di Yammer al-Shaqif. E, se da un lato l’Idf attacca anche con le proprie truppe di terra a bordo di carri armati Merkava cercando di avanzare sul territorio libanese, dall'altro circa 20 razzi sono stati lanciati stamani verso le aree dell'Alta Galilea e della Galilea Occidentale durante una significativa raffica di missili. Ad affermarlo è l'esercito israeliano: secondo i militari, alcuni dei razzi sono stati intercettati e altri hanno colpito aree aperte all'interno di Israele.


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